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Vertigine parossistica posizionale benigna: sintomi, cause e cura

Ultimo Aggiornamento: 04/11/2013 12:12
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04/11/2013 12:12
 
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Posted: 03 Nov 2013 11:13 PM PST
Introduzione
Cause
Sintomi
Quando chiamare il medico
Pericoli
Diagnosi
Cura
Introduzione

La vertigine parossistica posizionale benigna (Cupololitiasi o VPPB) è una delle cause più frequenti delle vertigini, cioè della sensazione improvvisa di capogiro e perdita dell’equilibrio.

È caratterizzata da brevi episodi di capogiro di intensità media o forte. I sintomi sono scatenati da particolari cambiamenti di posizione della testa, ad esempio rialzare e abbassare la testa e girarsi o mettersi a sedere dopo essere stati sdraiati. Si può avere il capogiro anche quando si sta in piedi o si cammina.

La vertigine parossistica può essere un problema fastidioso ma che diventa grave solo in rari casi, cioè quando fa aumentare il rischio di cadute. Il vostro medico di famiglia vi può prescrivere una terapia efficace per questo problema dopo avervi visitato.

Cause

Le attività e i movimenti che l’episodio possono variare a seconda del paziente, ma quasi sempre comportano un cambiamento di posizione della testa.

Nella metà circa dei casi i medici non riescono a identificare la causa della vertigine parossistica posizionale benigna. Quando viene identificata la causa, spesso è connessa a un trauma di qualsiasi entità alla testa. Tra le cause meno frequenti ricordiamo i disturbi dell’orecchio interno o, più raramente, le lesioni all’orecchio in seguito a interventi chirurgici o quando il paziente deve stare per molto tempo in posizione supina. È inoltre spesso collegata all’emicrania.

Il ruolo dell’orecchio

All’interno dell’orecchio c’è un organo minuscolo chiamato labirinto vestibolare, formato da tre strutture piuttosto intricate (i canali semicircolari) che contengono la linfa e sensori ciliati che controllano la rotazione della testa.

Altre strutture all’interno dell’orecchio (gli otoliti) controllano il movimento delle testa, e la posizione della testa rispetto alla gravità. Gli otoliti (l’utricolo e il sacculo) contengono dei cristalli, e ci rendono sensibili alla gravità.

Per molti motivi diversi i cristalli si possono spostare. Se si spostano, possono andare a finire in uno dei canali semicircolari, soprattutto quando si è in posizione sdraiata. Il canale semicircolare, quindi, diventa sensibile a posizioni della testa a cui normalmente non presterebbe attenzione: si hanno così le vertigini.

Fattori di rischio

La vertigine si verifica nella maggior parte dei casi nei pazienti di età superiore ai 60 anni, ma può colpire a qualsiasi età. Oltre all’età, non sono stati identificati altri fattori di rischio, ma si ritiene che i traumi alla testa o altre patologie degli organi dell’equilibrio potrebbero rendere più soggetti a questo disturbo.

Sintomi

Tra i sintomi della vertigine parossistica posizionale benigna possiamo avere:

capogiro,
sensazione che ciò che circonda si muova o inizi a girare (vertigini),
sensazione di avere la testa più leggera del solito,
incertezza nei movimenti,
perdita dell’equilibrio,
visione offuscata, connessa alla sensazione di avere le vertigini,
nausea,
vomito.
Spesso si rileva anche nistagmo, cioè da un movimento ritmico e anomalo degli occhi.

I sintomi possono essere intermittenti e di norma durano meno di un minuto. Gli episodi di questa e delle altre forme di vertigini possono sparire per qualche tempo per poi ricomparire.

Quando chiamare il medico

Andate dal medico se soffrite di capogiro o vertigini ricorrenti per più di una settimana.

È davvero raro che le vertigini siano sintomo di un problema grave, tuttavia vi consigliamo di andare immediatamente al pronto soccorso se il capogiro e le vertigini sono accompagnati da:

mal di testa mai avuto prima, mal di testa forte o diverso dal solito,
febbre superiore ai 38 °C,
visione doppia o perdita della vista,
perdita dell’udito,
problemi ad articolare le parole,
debolezza degli arti,
perdita di conoscenza,
cadute o difficoltà a camminare,
formicolio o intorpidimento,
dolore al torace, o battito cardiaco accelerato o rallentato.
Questi sintomi possono indicare un disturbo più grave, come un ictus o un problema cardiaco.

Pericoli

Pur essendo una patologia piuttosto fastidiosa, in genere non provoca complicazioni. In rari casi, se la vertigine è grave e continua e fa vomitare con una certa frequenza, il paziente può rischiare la disidratazione. Il capogiro provocato dalla vertigine parossistica posizionale benigna può far aumentare il rischio di cadute.

Diagnosi

Il medico può prescrivervi una serie di esami per capire la causa del disturbo. Durante la visita probabilmente il medico cercherà:

sintomi delle vertigini causati dai movimenti dell’occhio o della testa e che compaiono nel giro di un minuto,
vertigini con movimenti specifici degli occhi che si verificano quando siete sdraiati supini con la testa girata e leggermente sporgente dal lettino,
movimenti involontari dell’occhio sull’asse orizzontale (nistagmo),
incapacità di controllare i movimenti degli occhi.
Se il medico ha difficoltà a capire la causa dei sintomi, può prescrivervi ulteriori indagini, ad esempio:

Elettronistagmografia (ENG) o videonistagmografia (VNG). Questi esami servono a identificare i movimenti anomali degli occhi. L’ENG (che usa gli elettrodi) o la VNG (che usa delle piccole telecamere a infrarossi) possono servire a capire se le vertigini sono causate da un disturbo dell’orecchio interno, perché misurano i movimenti involontari degli occhi ponendo la testa in diverse posizioni o stimolando gli organi dell’equilibrio con acqua o aria. Altri esami possono capire se siete in grado di mantenere l’equilibrio in condizioni via via più difficili.
Risonanza magnetica (MRI). Quest’esame usa un campo magnetico e le onde radio per creare immagini in sezione della testa e del corpo. Il medico userà i risultati per identificare e diagnosticare diverse patologie. La risonanza magnetica può essere eseguita per escludere la presenza di un neurinoma acustico (un tumore benigno del nervo che trasporta le informazioni sul suono e sull’equilibrio dall’orecchio interno al cervello) o altre lesioni che potrebbero causare le vertigini.
Cura e terapia

Per cercare di alleviare la vertigine, il medico, l’otorino o il fisioterapista possono farvi eseguire una serie di movimenti: le manovre di riposizionamento dei canaliti vengono eseguite in ambulatorio e sono una serie di manovre semplici e lente di posizionamento della testa, servono per far spostare le particelle contenute nei canali semicircolari dell’orecchio interno nel vestibolo, la piccola sacca aperta che ospita uno degli otoliti (l’utricolo). Lì le particelle non causano problemi e sono riassorbite più facilmente. Ogni posizione viene tenuta per circa 30 secondi dopo la scomparsa dei sintomi o dei movimenti anomali dell’occhio. Le manovre di riposizionamento dei canaliti sono efficaci dopo una o due sedute.

Dopo la seduta il paziente deve evitare di sdraiarsi o mettere l’orecchio sotto il livello della spalla per il resto della giornata. Per la prima notte dopo la seduta, bisogna dormire usando uno o due cuscini in più. Le particelle che si muovono nel labirinto così avranno tempo di raggiungere il vestibolo e di essere riassorbite dalla linfa dell’orecchio interno.

La mattina successiva sarete liberi di muovervi normalmente, sempre seguendo le istruzioni del vostro medico. Probabilmente il medico vi avrà insegnato a eseguire da soli le manovre di riposizionamento dei canaliti: potrete ripeterle a casa, sempre con un’altra persona vicino a voi, prima di ripresentarvi in ambulatorio per il controllo.

Alternativa chirurgica

In rarissimi casi, quando le manovre di riposizionamento dei canaliti non sono efficaci, il medico può consigliarvi di ricorrere all’intervento chirurgico, durante il quale viene occlusa la parte dell’orecchio interno che provoca le vertigini. L’occlusione impedisce al canale semicircolare dell’orecchio di reagire ai movimenti delle particelle o della testa. La percentuale di successo per quest’intervento è superiore al 90 per cento.

Stile di vita e rimedi pratici

Se soffrite di capogiro connesso alla vertigine parossistica posizionale benigna, potete provare a seguire questi consigli:

Ricordate che c’è il rischio di perdere l’equilibrio: potete cadere e farvi anche molto male.
Quando sentite la testa che gira, sedetevi subito.
Se vi alzate di notte, illuminate bene la stanza.
Se rischiate di cadere, provate a sostenervi con un bastone.
Seguite i consigli del medico per riuscire a gestire i sintomi.
Anche se la terapia è stata efficace, le vertigini possono ripresentarsi. Fortunatamente, anche se non esiste una cura specifica, il disturbo può essere tenuto sotto controllo con la fisioterapia e con rimedi semplici.

Convivere con il disturbo

Trovarsi a convivere con la vertigine parossistica posizionale benigna può essere difficile, perché il disturbo può influire negativamente sull’interazione con i famigliari e gli amici, sulla produttività sul posto di lavoro e sulla qualità della vita in generale. Un gruppo di aiuto può fornirvi tutto l’incoraggiamento e la comprensione necessari.

I gruppi di aiuto non sono indicati per tutti, ma possono essere delle buone fonti di informazione. I membri del gruppo spesso conoscono dei trucchi per affrontare il disturbo e tendono a condividere le proprie esperienze. Se siete interessati, il medico può consigliarvi un gruppo di aiuto nella vostra zona.

Fonte Principale: Mayo (traduzione ed integrazione a cura di Elisa Bruno)

Trato da
www.farmacoecura.it
Franco
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"Cio’ che i Cattolici furono un tempo , noi lo siamo ora . Se noi abbiamo torto , allora anche i Cattolici hanno avuto torto per duemila anni . Noi siamo cio’ che un tempo siete stati voi. Noi crediamo in cio’ che voi un tempo credevate . La nostra fede e’ la stessa che un tempo avevate anche voi . Se noi abbiamo torto ora , avevate anche voi torto allora . Se avevate ragione voi allora , abbiamo ragione noi adesso".
Robert De Piante

“Al di sopra del Papa, come espressione della pretesa vincolante dell’autorità ecclesiastica, resta comunque la coscienza di ciascuno, che deve essere obbedita prima di ogni altra cosa, se necessario anche contro le richieste dell’autorità ecclesiastica.”
(Cardinal Joseph Ratzinger - Commentary on the documents of Vatican II, vol. V, p. 134, Herbert Vorgrimler - Ed. Herder and Herder)
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