00 04/11/2015 14:44
Xagena.it
Inibitori di JAK vs antagonisti del TNF-alfa nell’artrite reumatoide: Baricitinib superiore ad Adalimumab negli endpoint secondari


Sono stati annunciati i risultati dello studio di fase III RA-BEAM che ha riguardato Baricitinib nei pazienti con artrite reumatoide attiva da moderata a grave.
Lo studio ha incontrato l’endpoint primario dimostrando la superiorità di Baricitinib, un inibitore JAK1/JAK2, rispetto al placebo dopo 12 settimane di terapia in base alla risposta ACR20 ( una misura clinica standard che rappresenta almeno un miglioramento del 20% nell’attività di malattia nell’artrite reumatoide ).
Inoltre, Baricitinib è risultato superiore ad Adalimumab ( Humira ), un antagonista del TNF-alfa, per gli endpoint secondari quali la risposta ACR20 e il miglioramento del punteggio DAS28-hsCRP dopo 12 settimane di trattamento.
Dopo 24 settimane di trattamento, Baricitinib si è dimostrato superiore al placebo nel prevenire il danno strutturale articolare alla valutazione radiologica.
Il beneficio del trattamento con Baricitinib, osservato a 12 e 24 settimane, è stato mantenuto fino a 52 settimane di terapia.

Lo studio RA-BEAM ha valutato la sicurezza e l’efficacia di Baricitinib nei pazienti con malattia attiva nonostante il trattamento con Metotrexato, rispetto al placebo per 24 settimane oppure ad Adalimumab per 52 settimane.
RE-BEAM ha arruolato più di 1300 pazienti che sono stati assegnati in modo random a ricevere uno di tre trattamenti: 4 mg per via orale una volta al giorno di Baricitinib in aggiunta alla terapia background con Metotrexato; 40 mg di Adalimumab per via iniettiva a settimane alterne in aggiunta alla terapia con Metotrexato; oppure placebo più Metotrexato.

Rispetto al placebo, i tassi di gravi eventi avversi sono risultati simili per Baricitinib e più bassi con Adalimumab; il tasso di grave infezione era simile tra i gruppi analizzati.
Non sono stati riscontrati casi di perforazione gastrointestinale.
Un evento di tubercolosi è stato riportato in ciascuno dei gruppi Baricitinib e Adalimumab.
Il tasso di eventi avversi associati al trattamento, tra cui le infezioni, è risultato superiore con Baricitinib e con Adalimumab, rispetto al placebo.
I più comuni eventi avversi osservati con Baricitinib sono stati: nasofaringite e bronchite.
Gli eventi avversi che hanno portato all’interruzione del trattamento sono avvenuti con la medesima frequenza nei gruppi analizzati.

La maggior parte dei partecipanti ha completato il trattamento e ha deciso di continuare la terapia nella fase di estensione dello studio.

Baricitinib è un inibitore orale selettivo per JAK1 e JAK2. Ci sono 4 enzimi JAK conosciuti: JAK1, JAK2, JAK3 e TYK2.
Le citochine JAK-dipendenti sono coinvolte nella patogenesi di un certo numero di malattie ad eziologia infiammatoria e autoimmunitaria, indicando un ruolo degli inibitori JAK nel trattamento di un ampio spettro di condizioni infiammatorie.
I saggi di attività chinasica hanno documentato che Baricitinib ha una potenza di inibizione degli enzimi JAK1 e JAK2 100 volte superiore a quella di JAK3. ( Xagena )

Fonte: Eli Lilly, 2015

XagenaHeadlines2015

Fonte
www.xagena.it
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(Cardinal Joseph Ratzinger - Commentary on the documents of Vatican II, vol. V, p. 134, Herbert Vorgrimler - Ed. Herder and Herder)