00 03/11/2014 13:47


Alcuni scienziati australiani avrebbero condotto uno studio per rintracciare con molto anticipo questo morbo

di Davide Chiossi
In Australia alcuni scienziati avrebbero ideato uno specifico test del sangue per scoprire in anticipo se il paziente svilupperà o meno il morbo di Alzheimer. Sarà dunque una diagnosi precoce la chiave che ritarderà la comparsa di questo morbo e contribuirà a prevenirlo.
I ricercatori dell’Università di Melbourne hanno notato che i mutamenti si possono verificare nel cervello dei pazienti fino a due decenni prima dei primi segni di demenza, individuandoli attraverso dei test di “imaging” cerebrale.
Attraverso una semplice analisi del sangue si potrebbero prevedere i primi accenni della malattia con una precisione significativa.

Andrew Hill, colui che guida questa ricerca, ha spiegato: “Nella prima parte dello studio abbiamo sequenziato 50 persone, 23 pazienti di Alzheimer e 23 soggetti sani, e gli altri in fase di transizione. Sono stati così identificati 16 microRna su 1.400 che erano mutati nei pazienti di Alzheimer. Quindi abbiamo eseguito un secondo studio, nei casi in cui non conoscevamo la diagnosi dei partecipanti. Esaminando quei 16 microRna nel secondo gruppo di pazienti, i ricercatori hanno individuato la malattia con una precisione pari al 91%”.
Il ricercatore conclude augurandosi che “i test possano anche aiutare nelle sperimentazioni cliniche e verificare l’efficacia di nuovi farmaci”.







12:42, 3 novembre 2014
fonte
www.interris.it/analisi-sangue-potrebbero-prevenire-lal...
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"Cio’ che i Cattolici furono un tempo , noi lo siamo ora . Se noi abbiamo torto , allora anche i Cattolici hanno avuto torto per duemila anni . Noi siamo cio’ che un tempo siete stati voi. Noi crediamo in cio’ che voi un tempo credevate . La nostra fede e’ la stessa che un tempo avevate anche voi . Se noi abbiamo torto ora , avevate anche voi torto allora . Se avevate ragione voi allora , abbiamo ragione noi adesso".
Robert De Piante

“Al di sopra del Papa, come espressione della pretesa vincolante dell’autorità ecclesiastica, resta comunque la coscienza di ciascuno, che deve essere obbedita prima di ogni altra cosa, se necessario anche contro le richieste dell’autorità ecclesiastica.”
(Cardinal Joseph Ratzinger - Commentary on the documents of Vatican II, vol. V, p. 134, Herbert Vorgrimler - Ed. Herder and Herder)