00 23/06/2014 11:07
Recenti progressi nelle tecnologie delle cellule staminali hanno riacceso interesse per l'uso di strategie di sostituzione cellulare nei pazienti con malattia di Parkinson.
Uno studio ha riportato gli esiti clinici a molto lungo termine del trapianto di cellule fetali in 2 pazienti con malattia di Parkinson.
Tali dati di follow-up a lungo termine possono essere utili per capire la potenziale efficacia di questo approccio, nonché per la progettazione di studi per ulteriori valutazioni.

I due pazienti hanno ricevuto trapianti intrastriatali di tessuto mesencefalico ventrale fetale umano, ricco di neuroblasti dopaminergici, come trattamento rigenerante per la malattia di Parkinson.

È stata determinata l'efficacia a molto lungo termine degli innesti con valutazioni cliniche effettuate a 18 e a 15 anni dopo il trapianto.

Sono stati ottenuti miglioramenti motori in modo graduale nel corso dei primi anni post-operatori, sostenuti fino a 18 anni post-trapianto.
Entrambi i pazienti hanno interrotto la terapia dopaminergica farmacologica rimanendo privi di qualsiasi trattamento.

In conclusione, i risultati di questi 2 casi indicano che il trapianto di cellule dopaminergiche è in grado di offrire un sollievo sintomatico a molto lungo termine nei pazienti con malattia di Parkinson. ( Xagena2014 )

Bega D, Krainic D, JAMA 2014; 311: 617-618

Neuro2014 Med2014
www.biomedicina.net/articolo/esiti-clinici-a-lungo-termine-dopo-trapianto-di-cellule-fetali-nella-malattia-di-p...

Tratto da
www.xagena.it
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"Cio’ che i Cattolici furono un tempo , noi lo siamo ora . Se noi abbiamo torto , allora anche i Cattolici hanno avuto torto per duemila anni . Noi siamo cio’ che un tempo siete stati voi. Noi crediamo in cio’ che voi un tempo credevate . La nostra fede e’ la stessa che un tempo avevate anche voi . Se noi abbiamo torto ora , avevate anche voi torto allora . Se avevate ragione voi allora , abbiamo ragione noi adesso".
Robert De Piante

“Al di sopra del Papa, come espressione della pretesa vincolante dell’autorità ecclesiastica, resta comunque la coscienza di ciascuno, che deve essere obbedita prima di ogni altra cosa, se necessario anche contro le richieste dell’autorità ecclesiastica.”
(Cardinal Joseph Ratzinger - Commentary on the documents of Vatican II, vol. V, p. 134, Herbert Vorgrimler - Ed. Herder and Herder)