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correlata alla riduzione della mortalità da arresto cardiaco
L'ipotermia terapeutica può aver ridotto significativamente la mortalità in ospedale tra i pazienti con arresto cardiaco improvviso tra il 2001 e il 2009.

Due studi cardine, pubblicati nel 2002, avevano dimostrato una diminuzione di mortalità e morbilità con l'uso di ipotermia terapeutica rispetto alle terapie tradizionali nei pazienti con arresto cardiaco improvviso in ambiente extra-ospedaliero.
Da allora, questo trattamento è stato sempre più utilizzato negli ospedali degli Stati Uniti.

Tuttavia, i tassi di mortalità basati sulla popolazione associati a un arresto cardiaco improvviso non sono stati valutati in questo periodo di tempo.
È stato, pertanto, impiegato il National Inpatient Sample per valutare il tasso di mortalità su 1.190.860 pazienti che sono stati ricoverati in ospedale a causa di un arresto cardiaco negli Stati Uniti tra il 2001 e il 2009.

Il tasso di mortalità è sceso dal 69.6% nel 2001 al 57.8% nel 2009.
Nel corso di 8 anni di studio, la mortalità ospedaliera è stata del 59.5% per i pazienti che avevano un’età inferiore ai 65 anni al momento dell'arresto cardiaco, rispetto al 64.3% nei soggetti di età tra 65 e 79 anni e al 74.6% in quelli con almeno 80 anni ( p inferiore a 0.0001 per tutti ). ( Xagena2012 )

Fonte: American Academy of Neurology, 2012


Cardio2012

Tratto da
www.xagena.it
www.cardiologia.net
Franco
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"Cio’ che i Cattolici furono un tempo , noi lo siamo ora . Se noi abbiamo torto , allora anche i Cattolici hanno avuto torto per duemila anni . Noi siamo cio’ che un tempo siete stati voi. Noi crediamo in cio’ che voi un tempo credevate . La nostra fede e’ la stessa che un tempo avevate anche voi . Se noi abbiamo torto ora , avevate anche voi torto allora . Se avevate ragione voi allora , abbiamo ragione noi adesso".
Robert De Piante

“Al di sopra del Papa, come espressione della pretesa vincolante dell’autorità ecclesiastica, resta comunque la coscienza di ciascuno, che deve essere obbedita prima di ogni altra cosa, se necessario anche contro le richieste dell’autorità ecclesiastica.”
(Cardinal Joseph Ratzinger - Commentary on the documents of Vatican II, vol. V, p. 134, Herbert Vorgrimler - Ed. Herder and Herder)