Mioclonie, quando la palpebra trema

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francocoladarci
00sabato 6 luglio 2013 20:09
Posted: 02 Jul 2013 03:00 PM PDT
Introduzione
Cause
Sintomi
Quando chiamare il medico
Diagnosi
Cura
Introduzione

Una mioclonia è una contrazione muscolare rapida e involontaria: il singhiozzo, ad esempio, è una forma di mioclono. Anche le contrazioni muscolari involontarie che si verificano prima di addormentarsi sono una forma di mioclono (per esempio la gamba che si muove all’improvviso) così come quando la palpebra superiore inizia a tremare. Tutte queste forme colpiscono le persone sane e solo raramente rappresentano un problema.

Molto raramente è invece il risultato di una malattia neurologica (cioè di una patologia che colpisce il sistema nervoso), come l’epilessia o di un disturbo metabolico, oppure è una reazione a particolari farmaci.

In condizioni normali non serve alcun intervento medico, ma talvolta curare la causa del mioclono può essere utile per tenere sotto controllo i sintomi. Se la causa è sconosciuta o il disturbo non può ricevere una terapia specifica, la cura mira ad alleviare le conseguenze sulla qualità della vita del paziente.

Cause

Gli spasmi possono essere causati da problemi di diversa natura, i medici di norma distinguono vari tipi di mioclono a seconda delle cause, e così facendo possono capire meglio qual è la terapia più opportuna.

Mioclono fisiologico

Questa forma di mioclono si verifica nelle persone sane e solo in rari casi richiede una terapia. Tra gli esempi di mioclono fisiologico abbiamo:

singhiozzo,
contrazioni muscolari durante l’addormentamento,
tremori o spasmi causati dall’ansia o dall’esercizio fisico (per esempio la palpebra che trema),
spasmi del neonato durante il sonno o dopo le poppate.

(Nel video si vede una mioclonia palpebrale leggera, con la palpebra superiore che trema leggermente)

Mioclono essenziale

Questa forma non è di norma accompagnata da altri sintomi e non è causata da disturbi a monte. La causa del mioclono essenziale spesso non viene diagnosticata (idiopatico), oppure è legata a fattori ereditari.

Mioclono epilettico

Questa forma è uno dei sintomi dell’epilessia. Le contrazioni muscolari possono essere il solo sintomo, oppure essere accompagnate da altri sintomi.

Mioclono sintomatico (secondario)

È una forma frequente di mioclonie. Le contrazioni muscolari sono causate da una patologia scatenante e le cause più comuni sono:

traumi alla testa o al midollo spinale,
infezioni
insufficienza renale o epatica,
lipidosi,
avvelenamento da sostanze chimiche o da farmaci,
carenza di ossigeno prolungata,
allergie a farmaci,
patologie infiammatorie autoimmuni,
disturbi metabolici.
Tra le patologie del sistema nervoso che possono provocare il mioclono secondario ricordiamo:

ictus,
tumore al cervello,
malattia di Huntington,
morbo di Creutzfeldt-Jakob,
morbo di Alzheimer,
morbo di Parkinson e demenza da corpi di Lewy,
degenerazione cortico-basale,
demenza frontotemporale,
atrofia multi-sistemica.
Sintomi

Chi è affetto dal mioclono spesso descrive i sintomi come contrazioni, tremori o spasmi:

improvvisi,
di breve durata,
involontari,
di natura simile a uno shock,
di intensità e frequenza variabili,
localizzati in una parte del corpo, oppure che colpiscono tutto il corpo,
in alcuni casi talmente gravi da non consentire di mangiare, parlare o camminare.
Quando chiamare il medico

Se i sintomi diventano più frequenti e continui, andate dal medico per ulteriori accertamenti e per ricevere una diagnosi e una terapia corrette.

Diagnosi

Per diagnosticare correttamente una mioclonia il medico esaminerà la vostra storia medica, capirà quali sintomi avete e vi visiterà.

Per capire quali sono le cause del mioclono ed escludere altre possibili cause, il medico può consigliarvi diversi esami, tra cui ricordiamo i seguenti.

Elettroencefalografia (EEG)

Quest’esame registra l’attività elettrica del cervello e può essere utile per capire in quale zona del cervello si origina il mioclono. L’elettroencefalografia non è dolorosa e viene eseguita in meno di un’ora.

Per effettuare quest’esame, i medici fissano dei piccoli elettrodi al cuoio capelluto, con una pasta adesiva o con dei minuscoli aghi. Al paziente può essere richiesto di respirare profondamente per qualche minuto, di guardare delle luci forti o di ascoltare dei suoni.

Elettromiografia (EMG)

Quest’esame misura gli impulsi elettrici prodotti dai muscoli ed è utile per stabilire quali sono le terminazioni nervose interessate.

In quest’esame i medici fissano gli elettrodi su diversi muscoli, soprattutto su quelli direttamente coinvolti dagli spasmi. Uno strumento registra l’attività elettrica del muscolo a riposo e del muscolo contratto, ad esempio quando si piega il braccio. Questi segnali servono per capire da dove si origina il mioclono e quali sono le terminazioni nervose interessate dal disturbo. Quest’esame dura come minimo un’ora.

Risonanza magnetica (MRI)

La risonanza magnetica può essere usata per controllare se ci sono problemi strutturali o tumori nel cervello o nel midollo spinale, che potrebbero causare i sintomi.

La risonanza magnetica usa un campo magnetico e le onde radio per produrre immagini dettagliate del cervello, del midollo spinale e di altre zone dell’organismo.

Esami di laboratorio

Il medico può prescrivere gli esami del sangue e delle urine per escludere:

disturbi metabolici,
malattie autoimmuni,
diabete,
patologie renali o epatiche,
avvelenamento da droghe, farmaci o tossine.
Cura e terapia

La terapia delle mioclonie è più efficace quando si riesce a diagnosticare una causa reversibile e curabile, cioè quando il mioclono è causato da un’altra patologia, dall’uso di determinati farmaci o da una tossina.

Nella maggior parte dei casi, tuttavia, non è possibile curare né risolvere la causa a monte, quindi la terapia mira ad alleviare i sintomi, soprattutto se sono invalidanti. Non esistono farmaci specifici, ma i medici hanno preso a prestito le terapie per altri disturbi per alleviarne i sintomi.

Farmaci

Tra i farmaci prescritti con maggior frequenza per la terapia ricordiamo:

Tranquillanti. Il clonazepam (Rivotril®) è il farmaco prescritto con maggior frequenza per la terapia dei sintomi del mioclono. Può causare effetti collaterali, come il giramento di testa e le vertigini.
Antiepilettici. Anche i farmaci usati per la terapia dell’epilessia si sono dimostrati utili per combattere i sintomi del disturbo. Gli antiepilettici usati con maggior frequenza per la terapia del mioclono sono il levetiracetam, l’acido valproico e il primidone. L’acido valproico può causare effetti collaterali come la nausea. Tra gli effetti collaterali del levetiracetam ricordiamo l’affaticamento e le vertigini.
Altre terapie

Le iniziezioni di Botox (onabotulinumtossina A) possono essere utili per curare diverse forme di mioclono, soprattutto se la zona colpita è una sola. Le tossine botuliniche interrompono il rilascio della sostanza chimica che scatena le contrazioni muscolari.

Intervento chirurgico

Se i sintomi sono causati da un tumore o da una lesione del cervello o del midollo spinale, l’intervento chirurgico può rappresentare una possibilità. Anche nei pazienti in cui il mioclono colpisce il volto o l’orecchio può essere utile l’intervento chirurgico.

La stimolazione cerebrale profonda (DBS) è stata sperimentata in alcuni pazienti affetti da mioclonie e da altri disturbi del movimento, e attualmente è oggetto di ricerche approfondite.

Fonte Principale: Mayo (traduzione ed integrazione a cura di Elisa Bruno)

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L'articolo Mioclonie, quando la palpebra trema è stato inizialmente pubblicato su Farmaco e Cura.

Tratto da
www.farmacoecura.it
Franco
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