La coerenza del caos ecclesiale

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Tommaso de Torquemada
00lunedì 8 febbraio 2016 22:24
di Paolo Deotto
8 febbraio 2016
Bergoglio fa la pubblica lode di Napolitano e della Bonino e retrocede il crimine abominevole dell’aborto a semplice “divergenza di idee”. Perché quindi stupirci per le enormità del vescovo di Ragusa o per i discorsi eretici del parroco di Fiumicello? Bisogna che il peccato scompaia per edificare la neochiesa universale. E per portare tante anime al diavolo.

di Paolo Deotto

Stamattina hanno già scritto in molti, ed è comprensibile che fossero scandalizzati. Hanno scritto a Riscossa Cristiana sulle ultime sparate di Bergoglio, che non ha trovato di meglio che fare una sperticata lode di Giorgio Napolitano e di Emma Bonino; ma ha scritto anche chi si è scandalizzato per le follie eretiche di Don Luigi Fontanot, parroco di Fiumicelle (UD), che parlando di Giulio Regeni ha inventato una nuova definizione di “martire” e ha ringraziato in un colpo solo Dio, Jhavè, Padre o Allah. E solo due giorni fa scrivevamo dello scandalo del vescovo di Ragusa.

Certo, tutto ciò che sta accadendo è scandaloso ma, attenzione, ha un perverso filo logico, una coerenza diabolica. Il concetto stesso di peccato va eliminato, perché è terribilmente fastidioso. Pensate un po’, si parla addirittura di vita eterna, di Paradiso o di Inferno. Mamma che noia e che brutti discorsi! Invece la neochiesa, che non a caso piace così tanto, promette tutto ora e subito, e parla dei grandi “valori civili”, si scaglia contro la corruzione – ovviamente contro quella che abbia un contenuto economico – e contro la mafia. Magari tra un po’ si scaglierà contro chi si ribellerà al canone Rai inserito nella bolletta della luce.

Dato che però ogni nuova dittatura ha bisogno di auto-divinizzarsi, deve avere anche i suoi martiri. E quindi un solerte parroco, entusiasticamente sincretista, scopre che è un martire a tutti gli effetti il giovane Giulio Regeni, che è stato ucciso “perché ha voluto proteggere quello in cui credeva”.

È vero, tutto ciò è un caos, ma è un caos che procede con profonda coerenza. Poiché però non tutti, grazie al Cielo, sono impazziti, poiché in molti resiste la Fede e il desiderio di guadagnare la vita eterna, non possiamo certo tacere di fronte alle enormità, per quanto diabolicamente coerenti, che giorno per giorno ci tocca sentire.

Andiamo per ordine: su Huffington Post potete leggere una sintesi delle ultime dichiarazioni del vescovo di Roma. Cliccando sulle immagini qua sotto potrete leggere l’intero articolo; per comodità la seconda immagine riporta, ingrandita, la lode a Giorgio Napolitano, una vita spesa per il comunismo, responsabile dell’omicidio di Eluana Englaro e di tante altre belle cose, e di Emma Bonino, la donna che ha sulla coscienza non solo innumerevoli bimbi assassinati con le sue mani ai tempi della sua spensierata giovinezza, ma anche la pervicacia demoniaca con cui ha promosso la legge sul libero aborto, l’infame legge 194. È interessant notare un particolare: Bergoglio fa un’affermazione, “Bisogna guardare alle persone, a quello che fanno”, dalla quale è lecito dedurre che le cose fatte dai due personaggi sullodati a lui vadano bene. Peraltro i peccati pubblici di cui entrambi i personaggi si sono macchiati (peccati che avrebbero richiesto un pubblico pentimento) sono velocemente liquidati: “Mi dicono: è gente che la pensa in modo molto diverso da noi. Vero, ma pazienza”. Così, con due paroline, il peccato è liquidato. Non è assolto, è liquidato, non c’è, e saluti a tutti. Ieri l’altro parlavamo del vescovo di Ragusa, che aveva retrocesso la sodomia a banale “differenza sessuale”. Beh, che c’è di strano? Ha seguito la voce del padrone. Una volta l’unico padrone era Nostro Signore Gesù Cristo, ora viviamo i nuovi e luminosi tempi.



Se da Roma arrivano questi bei messaggi, se ci sono vescovi che dicono enormità, che può fare un povero parroco? Ma si adegua al clima, ovviamente, visto che la Fede è ormai un’anticaglia, ma essere “al passo con i tempi” è l’imperativo categorico di chi vuole stare a galla senza seccature.

Don Luigi Fontanot è parroco a Fiumicelle (UD). Parlando di Giulio Regeni, il giovane italiano ucciso in Egitto, ha dato il meglio del repertorio della neochiesa. Sincretismo e nuova definizione di martirio. Così, per inciso, notiamo che il movente dell’omicidio è sconosciuto e probabilmente tale resterà. Ma non è certo questo il punto. In un arruffato discorso in cui la Fede cattolica non c’entra più per nulla Don Fontanot inventa una nuova definizione di “martire”: “Coloro che sono disposti a impegnare la propria vita per essere coerenti con le proprie convinzioni”. A questo punto dobbiamo dichiarare martiri anche i suicidi Adolf Hitler e Joseph Goebbels (quest’ultimo poi arci-martire, visto che sterminò la famiglia, moglie e sei figli, prima di suicidarsi). Coerenti fino in fondo. Naturalmente un prete così all’avanguardia non può “ghettizzarsi” nella religione cattolica e così rivolge i suoi ringraziamenti a “a Dio, Jhavè, Padre o Allah o come vogliamo chiamarlo”. Tanto tutto fa brodo, dal momento che non si crede più in nulla. Cliccate sulle immagini qua sotto per leggere le edificanti dichiarazioni dell’obbediente parroco.

Resta poco da dire. Resta invece molto, moltissimo per cui pregare e ottimi motivi per sforzarci di vivere una vita veramente da fedeli cattolici, col S. Rosario sempre con noi e con la mente ben sveglia sul Catechismo e sulla Tradizione. Pregare e vigilare, perché, possiamo star sicuri, ne vedremo ancora e udiremo ancora tante.
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