L ’omeopatia

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principessac
00lunedì 16 maggio 2011 11:46
L ’omeopatia ha due secoli di vita ma ha già una lunga storia, una storia scandita da una serie di progressi che la "medicina dei simili" ha raggiunto nel diffondersi, con fervore missionario, in regioni ben lontane dalla sua terra d’origine: in India, negli Stati Uniti, in Francia, In Inghilterra, in Brasile, in Argentina, Messico, ecc.

Medicina nata 200 anni fa attraverso gli studi del suo fondatore Dott. S. Hahnemann, il quale traducendo testi di materia medica intuì il comportamento del chinino e formulò un’ipotesi che poi sperimentò su se stesso. La stessa sperimentazione fu fatta su altri volontari ottenendo sempre gli stessi risultati.

Quindi, poiché Hahnemann sperimentò il risultato delle sue osservazioni sull’uomo sano e non su delle cavie, si potrebbe dire che ci troviamo nel campo della sperimentazione scientifica vera e propria.

Hahnemann notò che il chinino usato come rimedio nei malati di malaria, provocava, nelle persone addette alla produzione della sostanza, gli stessi sintomi della malaria.

Nello stesso modo sperimentò altre sostanze ricavate sia dal mondo vegetale, ma non solo, ma anche dal regno animale (esempio Lachesis) e minerale (Sulphur).

Grazie a questi studi e alla sua geniale intuizione, poté, dopo svariati anni di studi, formulare il principio su cui poggia tutta la medicina omeopatica e cioè:

"il Principio di Similitudine", nel quale si afferma che "le malattie guariscono con i rimedi che provocano in un individuo sano i sintomi della malattia stessa", ciò sta a significare che la guarigione si ottiene somministrando al malato la sostanza che ha provocato nell’individuo sano gli stessi sintomi di malattia.

Spesso si sente dire che l’omeopatia è solo acqua perché non c’è, a livello ponderale, sostanza farmacologicamente attiva.

Questo è vero nel senso che non si somministrano dosi ponderali, come nella medicina tradizionale, ma ricordiamo che proprio le dosi ponderali portano effetti collaterali e controindicazioni mentre in omeopatia la sostanza non è presente in quantità fisiche ma lo è in termini di energia biologicamente attiva, cioè la materia di base viene diluita e dinamizzata fino ad ottenere delle dosi infinitesimali della sostanza medicamentosa privando la stessa di tutti gli effetti nocivi e indesiderabili.


lovelove84
00martedì 17 maggio 2011 14:11
la migliore medicina è il nostro sistema immunitario.. ci può anche stare che l omeopatia funzioni, ma allora si dovrebbe valorizzare anche l effetto placebo, dove ha evidenziato che basta far credere che quello che si sta danto è una medicina è si vedono miglioramentio....

quando le cose sono serie, ci voglio i farmaci giusti, altrimenti a che li avrebbero inventati? e grazie a questi che oggi si curano molte malattie e si vivie di più...
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