Cantalamessa: come Maria, testimoni della misericordia di Dio

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Tommaso de Torquemada
00lunedì 22 agosto 2016 21:07
di Gabriella Ceraso 18/12/2015

Padre Cantalamessa - RV

E’ dedicata a Maria, ”Madre di Dio e dei credenti”, la terza e ultima predica di Avvento proposta in mattinata da padre Raniero Cantalamessa, alla Curia Romana. Nelle parole del predicatore della Casa pontificia, la dottrina mariana espressa dal Concilio Vaticano II e la sua portata ecumenica nei confronti dei fratelli protestanti, ma anche l’insegnamento che, come “Madre e figlia di misericordia”, Maria può dare a ciascuno in questo Anno giubilare. Il servizio di Gabriella Ceraso:

Nell’imminenza del Santo Natale, augurando a tutti un buon anno della misericordia, padre Raniero Cantalamessa sceglie di riflettere su Maria, vista nel “mistero di Cristo e della Chiesa”. Punto di partenza, come nella prima predica, è la mariologia della Costituzione del Concilio Vaticano II sulla Chiesa, la “Lumen Gentium”. Essa ci parla di Maria, Madre di Dio e dei credenti, e in modo innovativo le riconosce il ruolo di “membro del Corpo della Chiesa”, interno ad essa e non intermediaria tra Cristo e la Chiesa. Inoltre il Concilio insiste sulla sua fede, come apporto personale al mistero di salvezza, secondo le parole di S. Agostino :

“La Vergine Maria partorì credendo, quel che aveva concepito credendo... Dopo che l'angelo ebbe parlato, ella, piena di fede (fide plena), concependo Cristo prima nel cuore che nel grembo, rispose: Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me secondo la tua parola” .
Ed è in questi termini e su questi presupposti conciliari, specie di Maria “Madre dei credenti”, “esempio di benedizione e salvezza” e anche “causa”, mediatrice, di salvezza per tutto il genere umano, che può avvenire, spiega padre Raniero, un riavvicinamento tra cattolici e protestanti nell’ambito della devozione alla Vergine, per secoli “terreno delicato e controverso”. Ma attraverso quale via?
“Tale via passa per un sincero riconoscimento da parte di noi cattolici del fatto che spesso, specialmente negli ultimi secoli, abbiamo contribuito a rendere Maria inaccettabile ai fratelli protestanti, onorandola in modo talvolta esagerato e sconsiderato e soprattutto non collocando tale devozione dentro un quadro biblico ben chiaro che ne facesse vedere il ruolo subordinato rispetto alla Parola di Dio, allo Spirito Santo e a Gesù stesso”.

Lo stesso Concilio Vaticano II raccomanda ai fedeli una devozione ”priva di sentimentalismi e di vana credulità”. Da parte protestante, d'altronde, occorre riconoscere l’influsso negativo cha ha avuto la polemica anticattolica ma soprattutto l’atteggiamento razionalista nei confronti di Maria, che ha fatto perdere il senso di ogni riferimento biblico alla Vergine. Ma padre Raniero Cantalamessa guarda anche a Maria nell’attuale Anno giubilare dedicato alla Misericordia e spiega cosa possa insegnarci per viverlo più intensamente:
“Ella infatti non è solo canale e mediatrice della misericordia di Dio; ne è anche l’oggetto e la prima destinataria. Non è soltanto colei che ci ottiene misericordia, ma anche colei che ha ottenuto, per prima e più di tutti, misericordia”.
Maria, dunque, "porta" della misericordia e "oggetto e destinataria prima di essa”. E come lei anche noi. Da qui l'esortazione finale di padre Raniero:
“La cosa più bella che possiamo fare in questo anno della Misericordia è prendere coscienza più viva dell’amore e della misericordia infinita di Dio verso ciascuno di noi. Lodarlo, benedirlo, adorarlo pieni di commossa gratitudine”.
it.radiovaticana.va/news/2015/12/18/predica_d%E2%80%99avvento_%E2%80%9Dcome_maria,_testimoni_della_misericordia...


grassetto e sottolineatura mie
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