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UCCR riparte, ecco cosa è accaduto…

Ultimo Aggiornamento: 08/11/2015 19:10
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08/11/2015 19:10
 
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La redazione di UCCR
2 novembre 2015



Temporeggiare qualche mese: questo avevamo scritto nel nostro ultimo articolo, quattro mesi fa. Quando il confronto dialettico -parliamo sopratutto della realtà cattolica mediatica- diventa odio reciproco allora preferiamo tirarci indietro piuttosto che buttarci nella mischia. Così infatti abbiamo fatto, approfittando dei mesi estivi.

Per capire le ragioni della nostra posizione offriamo una lettura di quanto è avvenuto in questi ultimi due anni: tutto nasce dalla grande incomprensione subita da Papa Francesco. Come abbiamo scritto nel marzo scorso, non finiremo mai di ringraziarlo per aver portato agli occhi delle coscienze un atteggiamento contrastante con l’essere cattolici. I due pontefici precedenti hanno avuto il grande merito di far capire a molti l’incompatibilità tra il professarsi cattolici e vivere contemporaneamente una fede-fai-da-te, preferendo la comodità delle correnti del tempo alla scomodità del Magistero della Chiesa. Essa accoglie tutti ma rimane stabile sulla verità, posizione blasfema per la modernità relativista che ha portato ad ondate di abbandoni da una parte e parecchie conversioni dall’altra. Altri ancora, invece, sono rimasti vivendo però una dicotomia tra fede cattolica ed adesione alla Chiesa, continuando a sperare di poter “adeguare” il Magistero della Chiesa alle mode del pensiero attuale. Sono stati definiti “progressisti” o “cattolici adulti”.

Lo scontro con la modernità ha portato però tanti altri credenti -anche in reazione al fenomeno del progressismo cattolico- ad irrigidirsi, a sospettare di tutto e di tutti, a specializzarsi nell’indicare con zelo ma senza misericordia il peccato altrui, condannando l’errore assieme all’errante. Hanno assunto una posizione difensiva, vissuta in reazione ostile e lamentosa rispetto alla modernità, guardano con disfattismo e pessimismo il mutare della società, citano a sproposito l’Apocalisse e i loro discorsi sono sempre catastrofici, si rifugiano nelle profezie dei mistici, prefigurano scismi e cataclismi ad ogni angolo. Sono stati definiti “tradizionalisti” (a nulla c’entra la difesa della Tradizione della Chiesa!)

Anche qui verranno chiamati così, consapevoli però che ogni etichetta è sempre limitativa. Per questo Francesco parla di tentazione progressista e tentazione tradizionalista, tentazioni in cui incappiamo tutti. E’ stato proprio lui a scoperchiare il vaso della tentazione tradizionalista, mostrandone l’incompatibilità con la positività e serenità dell’annuncio cristiano contenuto nel Vangelo, un’annuncio propositivo e non reattivo, di gioiosa speranza e non di lamentosa sconfitta. Incompatibilità con la Chiesa, la quale non ha solo il compito di indicare la Verità e condannare la Falsità, ma anche quello di curare le ferite, essere misericordiosa (che non significa accondiscente!) con chi non riesce o non vuole stare sulla strada del Vero, di guardare la realtà che la circonda e trattenere “ciò che vale” (1Ts 5,21), cioè valorizzare sempre -poco o tanto che sia- quel che di bello e di vero comunque c’è (nelle altre religioni, nelle coppie irregolari ecc.). Questo crea ponti che possono essere usati da chi è lontano per avvicinarsi, se vuole farlo. Il cristiano deve principalmente spendersi nell’annuncio cristiano: “il senso della tua vita si è fatto Uomo, è incontrabile anche da te, così come sei -peccatore, divorziato, omosessuale, carcerato, egoista, traditore, omicida, pedofilo, invidioso ecc.- vieni e sperimentalo, cambia la tua vita alla luce di questo incontro”. Questo è l’uso della ragione e della fede come apertura al mondo e alla realtà, tema centrale del pontificato di Benedetto XVI e tema centrale del pontificato di Francesco (la “Chiesa in uscita, ospedale da campo”).

L’incomprensione è iniziata in molti “progressisti”, convinti che con queste parole Francesco volesse adeguare la dottrina per rendere la Chiesa più appetibile e “misericordiosa” agli occhi del mondo. Un esempio è il famoso articolo di Vito Mancuso del marzo 2014, davvero convinto che fosse questo l’obiettivo del Papa. La loro speranza si è ben presto però trasformata in delusione e hanno iniziato a demonizzare la presunta forma di lobbysmo o ostracismo dei fantomatici cardinali “tradizionalisti” che impedirebbero a Francesco di raggiungere il suo scopo. Questa è la posizione assunta anche dai principali media. Negli ultimi tempi hanno comunque criticato lo stesso Francesco, forse iniziando finalmente a capire qualcosa. Alla posizione assunta da Papa Francesco si sono giustamente sentiti chiamati in causa i “tradizionalisti”, scocciati anche dall’entusiasmo iniziale dei “progressisti” verso il Papa (il “tradizionalismo” vive di reazione, come abbiamo già detto). Sono partiti cercando di delegittimarlo tramite la sciocchezza del Conclave invalido, arrivando ad una vera e propria ostilità, un’intolleranza endemica ad ogni parola e gesto del Pontefice, definendolo eretico, apostata, cattocomunista. Si definiscono “lottatori per la verità”, si sostengono tramite il citazionismo allegro di beati, santi e mistici (i quali si sarebbero fatti uccidere piuttosto che essere usati contro il Successore di Pietro) e giustificano la loro ribellione con il “fumo di Satana” (citazione a sproposito di Paolo VI) che avrebbe vinto sullo Spirito Santo portando e mantenendo sul trono di Pietro un distruttore della cattolicità.

Una reazione così immatura non ce la aspettavamo davvero, odio che ha colpito anche noi quando abbiamo iniziato a prendere posizione, mostrando la contraddizione e le bugie dei “tradizionalisti” con la stessa modalità e fermezza con la quale affrontiamo le argomentazioni dei “progressisti”. La temperatura si è alzata ancora di più all’approssimarsi del Sinodo, con querele e minacce tra cattolici “tradizionalisti” e “progressisti”, accuse e offese personali. Abbiamo atteso la fine del Sinodo, ora i “tradizionalisti” si sono un po’ calmati avendo constatato che le loro profezie catastrofiche sull’esito del Sinodo erano paure irrazionali. Sopratutto, siamo come stati “obbligati” a riprendere dai tantissimi messaggi ricevuti ogni giorno (ogni giorno!), di stima e solidarietà, ringraziamento di tanti che “hanno aperto gli occhi”. Molti, compresi sacerdoti e catechisti, ci hanno parlato di un vero e proprio “bisogno” dei nostri articoli, questo ci ha davvero colpito e onorato. Siamo mancati incredibilmente anche a qualche ateo e non credente.

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Benritrovati a tutti e buona ripresa di cammino a noi e ai lettori!

La redazione
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