Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!





Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

SARS (coronavirus): le domande frequenti

Ultimo Aggiornamento: 30/06/2013 18:42
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 2.778
Sesso: Maschile
30/06/2013 18:42
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Posted: 17 May 2013 03:42 AM PDT
Cos’è la SARS?
Qual è la causa della SARS?
Quali sono i sintomi della SARS?
Domande su contagio e diffusione
Domande frequenti sulla diagnosi
Esiste una cura per la SARS?
Se ci sarà un’altra epidemia di SARS come potrò proteggermi?
Cos’è la SARS

La SARS (sindrome acuta respiratoria severa) è una patologia respiratoria di origine virale, anche detta polmonite atipica, riconosciuta come epidemia nel marzo del 2003. È comparsa per la prima volta nella Cina meridionale nel novembre del 2002 e nel 2013 ci sono segnalazioni di nuovi casi.

Qual è la causa della SARS?

La SARS è causata da un nuovo ceppo di coronavirus, il coronavirus SARS (SARS-CoV). È anche possibile che alcuni casi siano provocati anche da altri agenti patogeni.

Il coronavirus scoperto di recente non è lo stesso che ha provocato la sindrome acuta respiratoria severa nel 2003, tuttavia, proprio come quello della SARS, il nuovo coronavirus è molto simile a quello che colpisce i pipistrelli.

Che cosa sono i coronavirus?

I coronavirus sono una famiglia di virus che, visti al microscopio, hanno la forma di una corona. Questi virus sono una causa frequente di molte delle infezioni delle vie aeree superiori di intensità da lieve a moderata negli esseri umani, e sono connessi a patologie respiratorie, gastrointestinali, epatiche e neurologiche negli animali.

Il nuovo coronavirus è quello che ha provocato la SARS nel 2003?

No. Il coronavirus scoperto di recente non è lo stesso che ha provocato la SARS (sindrome acuta respiratoria severa) nel 2003, tuttavia, proprio come quello della SARS, il nuovo coronavirus è molto simile a quello che colpisce i pipistrelli. Il CDC sta compiendo ricerche su questo nuovo ceppo di virus.

Se di solito i coronavirus causano malattie lievi, perché questo nuovo ceppo può causare una malattia potenzialmente fatale come la SARS?

Attualmente si sa ancora troppo poco del nuovo ceppo di virus per capire quali malattie può provocare. I coronavirus in alcuni casi sono stati collegati alla polmonite nella specie umana, soprattutto in pazienti con il sistema immunitario già compromesso. Questi virus possono anche causare patologie gravi negli animali, ad esempio in gatti, cani, maiali, topi e uccelli.

Per quanto tempo il coronavirus SARS sopravvive nell’ambiente?

Alcune ricerche preliminari condotte in laboratorio indicano che il virus probabilmente sopravvive nell’ambiente per diversi giorni. Il tempo di sopravvivenza del virus dipende probabilmente da molti fattori diversi tra cui presumibilmente: il tipo di materiale o di fluido corporeo che lo contiene e diversi fattori ambientali come la temperatura o l’umidità.

I ricercatori del CDC e di altre istituzioni stanno mettendo a punto diversi esperimenti standardizzati per misurare per quanto tempo il coronavirus SARS può sopravvivere in situazioni che simulano le condizioni dell’ambiente naturale.

Quali sono intomi della SARS?

Di norma la SARS si manifesta con febbre alta (cioè con una temperatura maggiore di 38 °C). La febbre a volte può essere accompagnata da brividi o da altri sintomi, come il mal di testa, un senso di malessere generale e dolori simili a quelli dell’influenza.

Nelle primissime fasi della malattia, i pazienti riferiscono anche lievi sintomi respiratori.

La diarrea è riscontrabile in una percentuale variabile dal 10 al 20 per cento delle persone colpite.

Dopo un periodo di tempo variabile da 2 giorni ad una settimana, i pazienti possono iniziare a soffrire di tosse secca (non produttiva, cioè senza catarro), che può essere connessa a oppure può trasformarsi in ipossia (diminuzione patologica dei livelli di ossigeno nel sangue). In una percentuale variabile tra il 10 e il 20 per cento dei casi, il paziente deve ricorrere alla ventilazione assistita.

La maggior parte dei pazienti inizierà a soffrire di polmonite.

Domande su contagio e diffusione

Come si diffonde il virus della SARS?

I ricercatori ritengono che la principale modalità di trasmissione della SARS sia il contatto ravvicinato con le persone malate, cioè che il coronavirus si diffonda principalmente attraverso le goccioline (droplet) di saliva emesse a breve distanza (fino a un metro circa) dalla persona malata quando tossisce o starnutisce, che vanno a depositarsi sulle mucose della bocca, del naso o degli occhi delle persone vicine. Il virus può anche diffondersi quando una persona tocca una superficie o un oggetto contaminato dalle goccioline e poi si porta le mani sulla bocca, sul naso o sugli occhi. Inoltre è possibile che il virus della SARS sia trasmesso per via aerea o in altri modi fino ad ora sconosciuti.

Che cosa significa “contatto ravvicinato”?

Si può parlare di contatto ravvicinato quando ci si prende cura di oppure si vive insieme a una persona a cui è stata diagnosticata la SARS oppure a un paziente un che ha un alto rischio di essere stato in contatto diretto con le secrezioni respiratorie e/o con i fluidi corporei di una persona a cui è stata diagnosticata la SARS.

Tra gli esempi di contatto diretto possiamo avere: baci, abbracci, condivisione di posate, piatti o bicchieri, conversazioni a meno di 3 metri di distanza, visite mediche ecc. Tra le situazioni di contatto diretto non sono comprese tutte quelle attività come incrociare una persona per la strada o rimanere per breve tempo nella stessa sala d’aspetto o nello stesso ambiente chiuso.

Se sono stato esposto al virus della SARS dopo quanto tempo mi ammalerò?

Il periodo di tempo che intercorre tra l’esposizione al virus della SARS e la comparsa dei sintomi è definito periodo di incubazione. Il periodo di incubazione della SARS di solito dura dai 2 ai 7 giorni, ma in alcuni casi può durare fino a 10 giorni. Sono stati riferiti rarissimi casi di periodi di incubazione durati fino a 14 giorni.

Per quanto tempo i malati rimangono contagiosi?

Le informazioni finora in nostro possesso indicano che le persone affette dalla SARS con ogni probabilità rimangono contagiose finché avvertono i sintomi, come la febbre o la tosse.

I pazienti sono più contagiosi nella seconda settimana di malattia, tuttavia, come precauzione contro l’epidemia, il CDC consiglia ai malati di limitare le interazioni sociali (ad esempio non andando a scuola o al lavoro) fino a 10 giorni dopo che la febbre è scomparsa e i sintomi respiratori sono migliorati.

Chi è affetto dalla SARS può contagiare gli altri già prima della comparsa dei sintomi?

Finora non sono stati riportati casi di SARS tra le persone entrate in contatto con un malato prima che questo diventasse sintomatico.

Domande frequenti sulla diagnosi

Esiste un esame per diagnosticare la SARS?

Sì, per scoprire il coronavirus SARS possono essere usati diversi esami di laboratorio. Ad esempio l’esame della reazione a catena della polimerasi (RT-PCR) può individuare il virus della SARS nei campioni di sangue, feci e muco nasale. Possono inoltre essere eseguiti gli esami sierologici per individuare gli anticorpi al virus prodotti dopo l’infezione. Infine per scoprire il virus sono anche state usate le colture virali.

Che cos’è l’esame PCR?

L’esame PCR (reazione a catena della polimerasi) è una tecnica di laboratorio usata per individuare il material genetico di un agente patogeno infettivo all’interno di campioni prelevati dai pazienti. Questo tipo di esame è diventato uno strumento essenziale per individuare gli agenti patogeni delle malattie infettive.

Che cosa sono gli esami sierologici?

Gli esami sierologici sono una tecnica di laboratorio usata per scoprire se il siero del paziente contiene anticorpi di un agente infettivo e in quale quantità. Gli anticorpi sono sostanze prodotte dal sistema immunitario per combattere una determinata infezione.

Che cosa sono le colture virali e l’isolamento?

Nelle colture virali un piccolo campione di tessuto o di fluido probabilmente infetto viene collocato in un contenitore insieme a un terreno di cellule in cui il virus può crescere. Se il virus cresce, causerà delle alterazioni alle cellule visibili al microscopio.

Esiste una cura per la SARS

Il CDC statunitense consiglia di somministrare ai pazienti colpiti dalla SARS la stessa terapia adottata per chi soffre di polmonite atipica grave di origine virale. Sono in corso esperimenti per capire se vari tipi di farmaci antivirali sono efficaci per combattere il virus della SARS.

Se ci sarà un’altra epidemia di SARS come potrò proteggermi?

Se ci sarà una nuova epidemia di SARS, potrete prendere molte precauzioni di buonsenso, valide tra l’altro per molte malattie infettive. La più importante è lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con un detergente non acquoso che contenga alcool. Vi consigliamo inoltre di non toccarvi gli occhi, il naso e la bocca quando avete le mani sporche e di chiedere alle persone che vi circondano di coprirsi il naso e la bocca con un fazzoletto quando tossiscono o starnutiscono.

I viaggi verso la Penisola Arabica e nei paesi vicini sono sicuri?

Sì. Per quanto riguarda il nuovo coronavirus l’OMS e il CDC non hanno emesso alcun avvertimento di sicurezza per nessun Paese fino ad oggi (17 maggio 2013).

Che cosa devo fare se sono stato di recente nella Penisola Arabica o nei Paesi vicini e mi sono ammalato?

Se entro dieci giorni dal ritorno da uno dei Paesi della Penisola Araba vi viene la febbre o avvertite qualche sintomo connesso a una patologia delle basse vie respiratorie, ad esempio la tosse o la mancanza di fiato, vi consigliamo di andare dal medico.

Per ulteriori informazioni puoi leggere anche l’articolo SARS e Coronavirus: sintomi, prevenzione e contagio

Fonte Principale: CDC e CDC (traduzione ed integrazione a cura di Elisa Bruno)

Il nuovo coronavirus è quello che ha provocato la SARS nel 2003?

No. Il coronavirus scoperto di recente non è lo stesso che ha provocato la SARS (sindrome acuta respiratoria severa)

nel 2003, tuttavia, proprio come quello della SARS, il nuovo coronavirus è molto simile a quello che colpisce i

pipistrelli. Il CDC sta compiendo ricerche su questo nuovo ceppo di virus.

SARS e Coronavirus: sintomi, prevenzione e contagio
Influenza Aviaria H5N1: sintomi, cura, pericoli
Febbre del Nilo occidentale: sintomi e prevenzione
Raffreddore, influenza, rinite allergica o sinusite ?
Influenza 2010-2011: sintomi, cura e vaccino
Adenovirus
L'articolo SARS (coronavirus): le domande frequenti è stato inizialmente pubblicato su Farmaco e Cura.



SARS e coronavirus: sintomi, prevenzione e contagio
Posted: 17 May 2013 03:25 AM PDT
Introduzione
Cause
Sintomi
Trasmissione e contagio
Quando chiamare il medico
Pericoli
Gravidanza
Diagnosi
Cura
Prevenzione
Introduzione

La SARS (sindrome respiratoria acuta severa) è una patologia respiratoria contagiosa e in alcuni casi fatale, comparsa per la prima volta in Cina nel novembre del 2002. Nel giro di pochi mesi si è diffusa in tutto il mondo mediante turisti e viaggiatori che non sapevano di essere malati.

La SARS ha fatto capire a tutti che le infezioni, nel nostro mondo globalizzato, possono diffondersi molto velocemente. L’epidemia ha anche dimostrato che la cooperazione internazionale tra gli esperti nel campo della salute può essere efficace per contenere la diffusione delle malattie. Dal 2004 in poi non sono stati documentati casi di trasmissione fino ad oggi, nel 2013, quando purtroppo sono stati segnalati nuovi casi in Arabia Saudita.

Cause

La SARS è causata da un ceppo di coronavirus (coronavirus SARS o SARS-CoV), i virus della famiglia di quelli che provocano il normale raffreddore. Finora questi virus non sono mai stati particolarmente pericolosi negli esseri umani, ma possono causare malattie gravi negli animali. Per questo motivo i ricercatori all’inizio pensavano che il virus della SARS fosse in grado di contagiare sia gli animali sia gli esseri umani. Ora invece sembra probabile che il nuovo ceppo di coronavirus si sia evoluto da uno o più ceppi di virus animali e abbia caratteristiche completamente nuove.

Il coronavirus scoperto di recente non è lo stesso che ha provocato la sindrome acuta respiratoria severa nel 2003, tuttavia, proprio come quello della SARS, il nuovo coronavirus è molto simile a quello che colpisce i pipistrelli.

Sintomi

Il periodo di incubazione di solito dura dai 2 ai 7 giorni, raramente fino a 10

La SARS di norma si manifesta con segni e sintomi simili a quelli dell’influenza stagionale:

Febbre pari o superiore ai 38 °C,
brividi,
mal di testa,
dolori muscolari e malessere generalizzato,
lievi problemi respiratori,
in alcuni casi, anche diarrea (dal 10 al 20 per cento delle persone colpite).
Dopo circa una 2-7 giorni dall’infezione, i pazienti possono iniziare a soffrire anche di di:

tosse secca (cioè senza catarro),
fiato corto e problemi respiratori.
Questi sintomi possono essere connessi a oppure trasformarsi in ipossia (carenza patologica di ossigeno nel sangue nel sangue) e la maggior parte dei pazienti inizierà a soffrire di polmonite.

Trasmissione e contagio

La maggior parte delle patologie respiratorie, compresa la SARS, si diffonde tramite goccioline che rimangono nell’aria quando le persone malate tossiscono, starnutiscono o parlano. La goccioline si diffondono a breve distanza (fino a 1 metro circa) e si possono andare a depositare sulle mucose della bocca, del naso o degli occhi delle persone vicine.

La maggior parte degli esperti ritiene che la SARS si diffonda perlopiù tramite contatto tra le persone, ma potrebbe anche diffondersi tramite contatto con gli oggetti, contaminando ad esempio le maniglie, i telefoni e i pulsanti degli ascensori. Il contagio può quindi avvenire quando una persona tocca una superficie o un oggetto contaminato dalle goccioline e poi si porta le mani sulla bocca, sul naso o sugli occhi.

Inoltre è possibile che il coronavirus SARS sia trasmesso a maggiori distanze per via aerea o in altri modi fino ad ora sconosciuti.

Che cosa significa “contatto ravvicinato”?

Nel caso della SARS può parlare di contatto ravvicinato quando ci si prende cura di, oppure si vive insieme a, una persona a cui è stata diagnosticata la malattia; si corre anche un rischio considerevole quando si viene a contatto diretto con le secrezioni respiratorie e/o con i fluidi corporei di una persona a cui è stata diagnosticata la SARS.

Tra gli esempi di contatto diretto possiamo avere:

baci,
abbracci,
condivisione di posate,
piatti o bicchieri,
conversazioni a meno di 1 metro di distanza,
visite mediche,

Tra le situazioni di contatto diretto non sono comprese tutte quelle attività come incrociare una persona per la strada o rimanere per breve tempo nella stessa sala d’aspetto o nello stesso ambiente chiuso.

Fattori di rischio

Il principale fattore di rischio per la SARS è il contatto ravvicinato e diretto con le persone malate, ad esempio con i famigliari e il personale sanitario.

Quando chiamare il medico

Se pensate di essere stati colpiti dalla SARS o di essere stati esposti alla malattia, andate immediatamente al pronto soccorso. La SARS è una patologia grave che può essere fatale.

Segnalo tuttavia che nel momento in cui scrivo, 17 maggio 2013, non sono stati segnalati casi in Italia, quindi un eventuale contagio è possibile solo se provenite da Paesi a rischio.

Pericoli

La maggior parte delle persone affette dalla SARS sviluppa la polmonite. I problemi respiratori possono aggravarsi talmente tanto che il paziente deve ricorrere alla ventilazione assistita.

In alcuni casi la SARS è fatale, perché provoca l’arresto respiratorio.

Tra le altre possibili complicazioni ricordiamo l’arresto cardiaco ed epatico.

Gli over 60, soprattutto se soffrono di diabete o di epatite, sono la categoria di persone che rischia di più di soffrire di complicazioni gravi.

Gravidanza

I pochi studi disponibili nel caso di infezione in gravidanza evidenziano la possibilità che i rischi siano molto elevati per il feto, benchè ci siano segnalazioni di diversi casi in cui tutto è proceduto senza complicazioni.

Fonte: PubMed

Diagnosi

Quando la SARS è stata scoperta, i medici non avevano a disposizione esami specifici per diagnosticarla; attualmente, invece, diversi esami di laboratorio sono in grado di contribuire alla diagnosi del virus.

Cura e terapia

Nonostante lo sforzo globale, gli scienziati devono ancora scoprire una terapia efficace contro la SARS. Gli antibiotici non sono efficaci contro i virus e anche i farmaci antivirali non si sono dimostrati molto utili.

Prevenzione

I ricercatori stanno mettendo a punto diversi tipi di vaccino per la SARS, ma nessuno di essi è stato ancora testato sugli esseri umani.

Se ritenete di avere la SARS o se pensate che un vostro famigliare sia malato, vi consigliamo di:

Avvisare il medico il prima possibile. Avvertitelo prima di presentarvi in ambulatorio, in modo che lui possa prendere le precauzioni per non esporre altre persone al virus.
Coprirvi la bocca e il naso con un fazzoletto quando tossite o starnutite.
Fare attenzione a non esporre altre persone al virus. Se siete stati esposti alla SARS e avvertite i sintomi, cercate di uscire di casa il meno possibile. Non prendete i mezzi pubblici (bus, treno, taxi, ecc). Non andate al lavoro, a scuola, all’asilo, in chiesa e in altri luoghi pubblici finché il medico non esclude che i vostri sintomi siano collegati alla SARS.
Seguire tutte le istruzioni date dalle autorità sanitarie locali.
Se vi è stata diagnosticata la SARS e siete in terapia a domicilio, vi consigliamo di:

Seguire le istruzioni del vostro medico.
Uscire di casa solo per le attività indispensabili legate alla vostra salute. Finché non siete guariti, non andate al lavoro o a scuola e non frequentate luoghi pubblici. Se dovete uscire di casa, indossate una maschera se riuscite a sopportarla. Non usate i mezzi di trasporto pubblico.

Lavare le mani spesso, soprattutto dopo esservi soffiati il naso.
Coprire la bocca e il naso con un fazzoletto quando starnutite o tossite.
Se possibile, indossare una mascherina quando ci sono altre persone insieme a voi in casa. Se non la sopportate, fatela indossare agli altri membri della famiglia quando vi stanno vicini.

Non condividere le stoviglie, gli asciugamani, le lenzuola e le coperte, finché non stati lavati con acqua calda e sapone.
Controllare che tutte le superfici (ripiani, mensole, tavoli, maniglie, sanitari ecc) contaminate dai vostri fluidi corporei (sudore, saliva, muco, vomito, urina ecc) siano pulite con un disinfettante per uso domestico seguendo attentamente le istruzioni sulla confezione. Chi le disinfetta deve usare i guanti usa e getta, e li deve buttare via subito dopo l’uso.
Seguire queste precauzioni per dieci giorni dopo la scomparsa della febbre e dei sintomi respiratori oppure finché le autorità sanitarie decretano che potete ritornare alle normali attività.
Se dovete prendervi cura di una persona malata di SARS:

Accertarvi di riuscire a capire e aiutare il paziente seguendo le istruzioni del personale sanitario per la terapia e l’assistenza.

Controllare che tutti gli abitanti della casa si lavino spesso le mani con acqua calda e sapone oppure con un gel detergente che contenga alcool.
Indossare i guanti usa e getta se entrate in contatto con i fluidi corporei del malato. Ricordate però che i guanti non sostituiscono la corretta igiene delle mani. Dopo il contatto con i fluidi corporei del malato, togliete i guanti, buttateli via e lavatevi le mani. Non riutilizzate i guanti, nemmeno lavandoli.
Dire al malato di coprirsi la bocca e il naso con un fazzoletto quando tossisce o starnutisce. Se possibile, il malato dovrebbe indossare una mascherina quando entra in contatto ravvicinato con le altri abitanti della casa. Se non la sopporta, saranno le persone che lo circondano a indossarla quando sono nella sua stessa stanza.
Non condividere le stoviglie, gli asciugamani, la biancheria del letto, i vestiti o altri oggetti di uso personale del malato non lavati con sapone e acqua calda.

Pulire tutti i giorni le superfici nella camera del malato e i sanitari usati dal malato, usando il disinfettante secondo le istruzioni riportate sulla confezione. Quando fate le pulizie usate guanti usa e getta e buttateli via subito dopo l’uso. In alternativa usate un paio di guanti solo per le pulizie, puliteli bene dopo l’uso e alla fine lavatevi le mani.
Limitare il numero di persone presenti in casa a quelle necessarie per aiutare il paziente. Gli altri dovrebbero trasferirsi temporaneamente oppure limitare al minimo i contatti con il paziente nell’ambiente domestico. Questa precauzione è particolarmente utile per chi corre un rischio particolare di soffrire delle complicazioni gravi della SARS (ad esempio chi soffre di patologie cardiache o polmonari, gli anziani o le persone diabetiche).
Le persone che non sono mai state esposte al virus e non hanno l’estrema necessità di contatto con il paziente non dovrebbero fargli visita.

Vi consigliamo di seguire queste istruzioni ancora per dieci giorni dopo che la febbre e i sintomi respiratori sono scomparsi o finché i medici non stabiliscono che il paziente può ritornare alle normali attività.
Per 10 giorni dopo l’ultimo contatto con il malato di SARS fate attenzione alla febbre (misurate la temperatura due volte al giorno), ai sintomi respiratori e agli altri sintomi delle prime fasi della SARS. Tra i sintomi che compaiono nelle prime fasi ricordiamo: i brividi, i dolori simili a quelli dell’influenza e il mal di testa. In alcuni pazienti i dolori parainfluenzali e il mal di testa possono comparire da 12 a 24 ore prima della febbre. Anche la diarrea, il mal di gola e il naso che cola possono essere tra i primi sintomi della SARS. Se non avete nessuno di questi sintomi, non dovete limitare le attività fuori casa: potete andare normalmente a scuola, al lavoro, all’asilo, in chiesa e negli altri luoghi pubblici.
Seguite tutte le istruzioni fornite dalle autorità sanitarie locali.

Se non vi sentite bene, soprattutto se vi viene la febbre, se avvertite sintomi respiratori o altri sintomi delle prime fasi della SARS, andate immediatamente dal medico, e comunicategli che avete avuto contatti ravvicinati con un malato di SARS.
Non mandate a scuola i bambini se hanno la febbre o manifestano sintomi respiratori entro dieci giorni dall’esposizione a un malato di SARS. I bambini possono ritornare a scuola se i sintomi scompaiono nel giro di tre giorni.
Per ulteriori informazioni puoi leggere anche l’articolo SARS (coronavirus): le domande frequenti

Fonti Principali: (traduzione ed integrazione a cura di Elisa Bruno)

Tratto da
www.farmacoecura.it
Franco
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
"Cio’ che i Cattolici furono un tempo , noi lo siamo ora . Se noi abbiamo torto , allora anche i Cattolici hanno avuto torto per duemila anni . Noi siamo cio’ che un tempo siete stati voi. Noi crediamo in cio’ che voi un tempo credevate . La nostra fede e’ la stessa che un tempo avevate anche voi . Se noi abbiamo torto ora , avevate anche voi torto allora . Se avevate ragione voi allora , abbiamo ragione noi adesso".
Robert De Piante

“Al di sopra del Papa, come espressione della pretesa vincolante dell’autorità ecclesiastica, resta comunque la coscienza di ciascuno, che deve essere obbedita prima di ogni altra cosa, se necessario anche contro le richieste dell’autorità ecclesiastica.”
(Cardinal Joseph Ratzinger - Commentary on the documents of Vatican II, vol. V, p. 134, Herbert Vorgrimler - Ed. Herder and Herder)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 21:37. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com