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Mons. Cornacchia, le “cornacchiate” di un vescovo

Ultimo Aggiornamento: 04/10/2016 22:05
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04/10/2016 22:05
 
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cronicasdepapafrancisco 2 ottobre 2016


Il vescovo di Molfetta, Domenico Cornacchia, è uno di quei cattivi maestri dai quali il Vangelo ci mette in guardia. Giocare sul cognome non è elegante, lo riconosciamo, ma giocare anche contro Dio non solo non è elegante, ma blasfemo, e se fatto da un vescovo poi… e da un pastore che inganna il gregge che non gli appartiene, è ancora più grave, è da inferno assicurato (cfr Ezech. 13, 16 e ss).

Proponendovi l’ottima riflessione di Riccardo Cascioli, vedi qui, e persino le dure parole espresse da Papa Francesco contro la teoria gender, vedi qui, che ha definito una “guerra mondiale”, non possiamo non chiederci da che parte sta questo vescovo, e quanto sia davvero inconsapevole delle “cornacchiate” che ha espresso… Oggi troppo facilmente si additano queste persone come “incapaci di intendere”, quasi fosse una scusante, e così si accantonano le responsabilità assunte contro Dio, contro gli uomini.

No! Noi riteniamo, davanti agli uomini e davanti a Dio, il vescovo Domenico Cornacchia, lucidissimo e responsabile della deriva etica e morale che ha voluto assumere, responsabile di blasfemia contro l’uomo da Dio creato maschio e femmina, di bestemmia contro Dio che non ha affatto mai assunto una “identità gender”, ma si è incarnato, maschio, ed è nato da una Donna, la Vergine Maria.

Cornacchia, come riporta Cascioli: “È d’accordo sul fatto che «ci siano varianti nella stessa natura»; ha detto che viviamo tutti «un problema evolutivo» (qualsiasi cosa significhi), davanti al quale non è lecito «tapparsi le orecchie come per tanto tempo anche la Chiesa ha fatto»)…”.



Ci dica, Cornacchia, dove ha appreso questa fonte scientifica e biblica…. perché neppure la scienza si è pronunciata, anzi, anche fra studiosi omosessuali si afferma che non esiste affatto una “variante”, vedi qui: “gay non si nasce”, e lo conferma, lo dice anche la Bibbia. L’omosessualità non esiste in natura come una “variante” alla quale concedere dei diritti! Esiste l’Uomo, maschio e femmina, il quale ha prima di tutto dei doveri verso la natura stessa, poi ha dei diritti riguardo alla sua dignità di essere umano, punto. Non è un problema “evolutivo”, ma un problema etico e morale creato dalle ideologie del nostro tempo, non dalla natura.

A ragione denuncia Cascioli: “Per questo, pur di fronte a un’iniziativa oggettivamente scandalosa (nel senso letterale del termine) e grave come quella di Molfetta, non ci aspettiamo chissà quali interventi superiori. Anzi, è più probabile che ci toccherà ascoltare messaggi di sostegno a un confratello vilmente e ingiustamente attaccato dai soliti “dottrinari” che invece di chinarsi sulle ferite degli uomini, pensano soltanto alla Legge…”.

Lo abbiamo visto con il caso del segretario della CEI il quale, impunemente, ha potuto modificare la Scrittura, affermare (e non in privato ma a migliaia di persone) che Sodoma e Gomorra non furono distrutte…. vedi qui, nessun vescovo ha reagito o ha fatto una doverosa “correzione fraterna”, pratica di vita cristiana insegnata da Gesù (Mt 18,15-17). Eppure dice lo stesso Pontefice: “La correzione fraterna è un atto per guarire il corpo della Chiesa. C’è un buco, lì, nel tessuto della Chiesa che bisogna ricucire…” (omelia 12.9.2014), in verità ci troviamo davanti a delle voragini irrimediabili, a causa delle quali si preferisce tacere…

Vogliamo concludere con una immagine eloquente. I Santi Padri della Chiesa venivano ritratti, nel mentre insegnavano o scrivevano, con accanto il Suggeritore, lo Spirito Santo nelle sembianze di una candida colomba, come ricorda il Vangelo. Ebbene, non è per mera irriverenza al cognome che porta che abbiamo messo una cornacchia, quale suggeritore, al vescovo di Molfetta, perché di questa si tratta – con tanto di rispetto all’animale che riporta in natura, invece, delle grandi dote – perché non è certo la candida colomba a suggerire oggi a questo vescovo ciò che deve dire e ciò a cui si sta prestando, altro che il Pio pellicano inserito nel suo stemma vescovile, questo da la vita ai propri piccoli, non li avvelena con false pasture.

Noi rigettiamo, candidamente, quanto ha affermato questo Vescovo, prendendone le distanze ufficialmente e pubblicamente, e non lo riconosciamo quale voce ufficiale della Santa Chiesa Cattolica, l’unica vera Chiesa di Cristo. Se non si correggerà dall’apostasia pubblica che ha fatto, riteniamo la diocesi di Molfetta carente, mancante del proprio vescovo e preghiamo per lui e per la povera diocesi.
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