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Come la caffeina combatte lo stress cronico

Ultimo Aggiornamento: 24/06/2015 23:53
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lescienze.it
12 giugno 2015

Secondo uno studio portoghese, nelle persone che soffrono di stress cronico l'assunzione di maggiori quantità di caffeina è correlata a una minore insorgenza di depressione. Questo effetto è dovuto al blocco di un particolare tipo di recettori, presenti nei neuroni dell'ippocampo, che evita l'atrofia delle sinapsi. La scoperta apre la strada a possibili nuove terapie per i disturbi dell'umore e della memoria

L'aumento del consumo di caffeina nelle persone soggette a stress cronico è legato alla capacità di questa sostanza di prevenire diverse alterazioni cerebrali indotte proprio dallo stress. La ricerca che ha condotto a questa scoperta - fatta da un gruppo di ricercatori dell'Università di Coimbra, in Portogallo, e pubblicata sui “Proceedings of the National Academy of Sciences” - ha anche permesso di identificare i meccanismi molecolari alla base di questa proprietà della caffeina, aprendo la strada a un nuovo possibile approccio alla terapia dei disturbi dell'umore e della memoria indotti dallo stress cronico.


Cristallo di caffeina. (© Dennis Kunkel Microscopy, Inc.)

Lo stress ripetuto è noto per essere un fattore di rischio per lo sviluppo di disturbi psichiatrici come la depressione e la perdita di memoria. Studi di carattere epidemiologico hanno mostrato che l'incidenza di depressione e il rischio di suicidio sono inversamente correlati al consumo di caffeina, ma i meccanismi molecolari alla base del fenomeno non erano noti.

Manuella P. Kaster e colleghi hanno studiato i principali recettori neuronali su cui agisce la caffeina, quelli dell'adenosina, che si lega a essi e li blocca. Lavorando con un gruppo di topi sottoposti a stress cronico, i ricercatori hanno confermato che alle alterazioni del comportamento corrispondono delle alterazioni nelle sinapsi - le strutture con cui i neuroni comunicano fra loro - molte delle quali appaiono atrofizzate. Questi cambiamenti avvengono soprattutto nell'ippocampo, una regione del cervello che ha un ruolo di primo piano nella formazione della memoria e nella navigazione spaziale, oltre che nell'inibizione di alcune risposte comportamentali.

Dato che i neuroni dell'ippocampo sono molto ricchi di un particolare tipo di recettori dell'adenosina, detti A2AR, coinvolti nei meccanismi di plasticità sinaptica, Manuella P. Kaster e colleghi hanno sottoposto a stress cronico altri due gruppi di topi: uno geneticamente modificato in modo che i neuroni non esprimessero quei recettori, l'altro di topi normali in cui i recettori A2AR erano stati bloccati farmacologicamente.

Entrambi i gruppi hanno mostrato comportamenti meno disfunzionali e una memoria migliore rispetto ai topi del gruppo di controllo, con la sola eccezione di un livello di ansia leggermente più alto nei topi che assumevano caffeina. A questi miglioramenti del comportamento corrispondeva inoltre un minore livello di atrofia sinaptica dei neuroni dell'ippocampo.

Ciò fa ipotizzare, concludono i ricercatori, che la maggiore assunzione di caffeina nei soggetti stressati sia in effetti un tentativo inconsapevole di automedicazione.
fonte
www.lescienze.it/news/2015/06/12/news/caffeina_contro_stress_cronico_blocco_recettori_adenosina-2648632/?ref=nl-Le-Scienze_19...
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"Cio’ che i Cattolici furono un tempo , noi lo siamo ora . Se noi abbiamo torto , allora anche i Cattolici hanno avuto torto per duemila anni . Noi siamo cio’ che un tempo siete stati voi. Noi crediamo in cio’ che voi un tempo credevate . La nostra fede e’ la stessa che un tempo avevate anche voi . Se noi abbiamo torto ora , avevate anche voi torto allora . Se avevate ragione voi allora , abbiamo ragione noi adesso".
Robert De Piante

“Al di sopra del Papa, come espressione della pretesa vincolante dell’autorità ecclesiastica, resta comunque la coscienza di ciascuno, che deve essere obbedita prima di ogni altra cosa, se necessario anche contro le richieste dell’autorità ecclesiastica.”
(Cardinal Joseph Ratzinger - Commentary on the documents of Vatican II, vol. V, p. 134, Herbert Vorgrimler - Ed. Herder and Herder)
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