È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!





Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Piante, fiori, semi e alberi nella Bibbia

Ultimo Aggiornamento: 11/05/2015 20:12
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 2.778
Sesso: Maschile
11/05/2015 20:12
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Scritto da Venite ad Me


Il linguaggio biblico è particolarmente ricco di terimini botanici: fiori, semi, radici ed alberi vengono spesso citati sia come simboli per profondi significati sia come lemmi più o meno specifici per designare elementi del regno vegetale.
Sebbene in tempi remoti il popolo israelita non abbia mai approfondito lo studio delle piante se non a fini agricoli, progressivamente la necessità d’una maggiore distizione – specialmente nei secoli successivi all’esilio babilonese – si rivelò di grande importanza.
Il filosofo e medico ebraico Maimonide (1138 – 1204) riteneva che la prima rudimentale suddivisione basata sulle Sacre Scritture fosse stata di sole due categorie, ovvero alberi e verdure. I primi si dividevano in alberi da frutta e alberi sterili, mentre per “verdure” si intendevano diversi tipi di grano, semi e legumi come i fagioli, piselli, lenticchie, riso e sesamo. Esisteva inoltre una sottocategoria denominata piante da giardino: parliamo della cipolla, aglio, porro, e la rapa.
Al di là della possibile distinzione applicata in antichità, sia l’Antico Testamento che il Nuovo offrono un’importante testimonianza delle concezioni botaniche del periodo biblico.
La primissima menzione, seppur molto generica e semplice, si trova direttamente nel capitolo primo della Genesi (1:11): “Poi Dio disse: Faccia la terra germogliare la verdura, le erbe che facciano seme e gli alberi da frutto che portino sulla terra un frutto contenente il proprio seme, ciascuno secondo la propria specie“.
Secondo un’interprepretazione condivisa da molti esegeti, il termine “erbe” in principio era esteso anche ad alghe, muschi e licheni (cryptogamae), ma non rientravano in esso vegetali con spine o cardi poiché creati – o meglio, generatisi – solamente a seguito della caduta dell’uomo e della natura.


Il giglio, fiore con il maggior numero di simboli

Direttamente nel secondo libro (2:8) viene introdotto un termine di grande importanza: parliamo di “gan” in riferimento all’Eden, ovvero “giardino“. Questo vocabolo e le varianti (“gannah”) compaiono nelle Sacre Scritture (Ecclesiaste 2:5; Cantico 4:13; Isaia 1:30) sia come simboli sia come veri e propri frutteti o vigneti.
Nell’antico Israele il giardinaggio veniva inteso perlopiù come cura d’uno spazio molto ristretto che serviva a fornire alimenti di base per la famiglia o piccolo vigneto. Il palazzo reale, d’altro canto, possedeva naturalmente aree più eleganti ed ampie nelle quali s’andava gradualmente sviluppando la figura del giardiniere – anticamente non v’era differenza tra questa mansione e quella di semplice contadino.
Lo storico romano Flavio Giuseppe (37 circa – 100 circa), in aggiunta, descrive una porta di Gerusalemme che veniva chiamata “Porta di Gennath“: ivi (o nelle vicinanze), come suggerisce il nome, erano locati diversi giardini.
Siamo autorizzati ad immaginarci, anche grazie a citazioni bibliche, angoli di verde decorati da una gran quantità di fiori.
Gli israeliti erano soliti apprezzare i fiori del mandorlo (Esodo 25:33), la henna (Cantico 4:13-14), rose (Isaia 35:1), aloe vera (Numeri 24:6) e, in special modo, gigli (1 Re 7:19; 2 Cronache 4:5; Osea 14:6; Matteo 7:28-29).


Alberi, erbe e profumi
Gli alberi sono senza dubbio la categoria più menzionata nelle Sacre Scritture.
In antichità l’importanza derivava dal passo della Genesi (12:6) in cui Dio si rivelò ad Abramo nei pressi d’una quercia (“elon moreh“, “la quercia dell’oracolo”).
In onore di tale teofania il popolo ebraico designava degli alberi che venivano ritenuti sacri; all’ombra di questi si stipulavano patti (Giudici 9:6), venivano offerti sacrifici (Giudici 6:11) e venivano espressi giudizi (Giudici 4:5).
Il suono degli alberi scossi dalla brezza era inoltre considerato un segno divino (2 Samuele 5:24); lo stesso Giosuè eresse una pietra in onore del Signore “sotto il terebinto” (Giosuè 24:26).
È interessante notare che, secondo la legge mosaica (Deuteronomio 20:19-20), era vietato tagliare alberi da frutto, soprattutto in tempo di guerra: chiaramente si trattava d’un invito ad evitare una non necessaria distruzione.
In termini più generali, gli alberi erano considerati simbolo di fortezza e benedizione.
Il cedro del Libano, ad esempio, viene menzionato più volte (Amos 2:9; Ezechiele 31:3) in relazione a grandi e potenti nazioni. Allo stesso modo, l’acacia, considerato albero dal legno incorruttibile ed emblema di robustezza, fu utilizzato da Bezaleel per rivestire l’Arca dell’Alleanza (Esodo 37:1).
L’olivo e la palma d’altro canto, pur possedendo una corteccia dura, venivano considerati simboli di bellezza e di pace. In particolare, la palma venne impiegata per decorare luoghi di culto (1 Re 6:29) ed i suoi rami venivano utilizzati per la festa delle Capanne (Levitico 23:40) – Gesù stesso fu acclamato con rami di palma durante la sua entrata in Gerusalemme (Giovanni 12:13).
Il prodotto dell’olivo, l’olio, era ampiamente utilizzato nel culto (Esodo 27:20; 30:24-25) ed i rami della pianta furono portati dalla colomba a Noè come segno che le acque del diluvio si erano ritirate e la quiete era stata ristabilita sulla terra (Genesi 8:11).
Ma l’arbusto che compare il maggior numero di volte – più di duecento – e che racchiude in sé numerosi simboli è la vite.
Essa era immagine di benedizione (Deuteronomio 8:7-8), di sapienza (Siracide 24:17), di matrimonio felice (Salmi 128:3) e di dolce relazione che intercorre tra Dio ed i suoi figli: “io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui fa molto frutto“ (Giovanni 15:5).

Di simil importanza erano, da un punto di vista maggiormente pratico, le erbe ed i profumi che da esse potevano essere derivati.
Sebbene ne vengano menzionate molte, l’issopo nel contesto biblico è la pianticella di maggior rilievo, avente funzione purificatrice (Levitico 14:6; Salmi 51:9; Numeri 19:17). Alcuni storici tuttavia ritengono che il termine ebraico “ezob”, tradotto probabilmente in maniera incorretta in greco antico con “ύσσωπος” (issopos), si riferisse piuttosto al cappero, le cui qualità purificanti erano note ai popoli del Mediterraneo.
Altrettanto noti ed utilizzati erano gli unguenti (“roḳaḥ”) ed i profumi (“riḳḳuḥim”).
Le sostanze principali con cui venivano prodotti erano gommoresina o balsamo che trasudavano da alcuni alberi, benché a volte vennero utilizzate direttamente foglie, fiori o semi. Gli israeliti non possedevano la conoscenza del popolare metodo di distillazione, ma erano soliti versare olio bollente o grasso su varie sostanze al fine d’ottenere oli profumati – in Giobbe 41:31 vi è un riferimento a questo metodo di preparazione.
La fragranze più diffuse provenivano dalle piante di aloe vera (“ahalim”), balsamo (“bosem”), calamo (“ḳanch”), cassia (“ḳeẓi’ah”), cannella (“ḳinnamon”), galbano (“ḥelbenah”) e zafferano (“karkom”).

Lista biblica
● Cocomero (Citrullus vulgaris; Geremia 10:5)
● Cipresso (Cupressus; Isaia 41:19)
● Aneto (Anethum graveolens; Matteo 23:23)
● Cetriolo (Cucumis sativus; Numeri 11:5)
● Platano (Platanus orientalis; Siracide 24:14)
● Pioppo (Populus Euphratica; Genesi 30:37)
● Henna (Lawsonia alba; Cantico 4:13-14)
● Spelta (Triticum spelta; Ezechiele 4:9)
● Aglio (Allium Porrum; Numeri 11:5)
● Aloe vera (Aloe barbadensis; Numeri 24:6)
● Pistacchio (Pistacia vera; Genesi 43:11)
● Tamerice (Tamarix Syriaca; Esodo 16:31)
● Frassino (Fraxinus; Isaia 44:14)
● Quercia (Quercus; Genesi 12:6)
● Acacia (Acacia raddiana; Esodo 37:1)
● Olivo (Olea Europæa; Deuteronomio 24:20)
● Fava (Vicia faba; 2 Samuele 17:28)
● Salice (Salix safsaf; Salmi 137:2)
● Cassia (Cinnamomum cassia; Esodo 30:24)
● Ricino (Ricinus communis; Giona 4:6)
● Orzo (Hordeum; Deuteronomio 8:8)
● Giglio (Lilium candidum; Osea 14:6)
● Sicomoro (Ficus Sycomorus; Luca 19:4)
● Narciso (Narcissum tazetta; Cantico 2:1-2)
● Origano (Origanum vulgare; Esodo 12:22)
● Mirra (Commiphora mirrha; Genesi 43:11)
● Senape\a (Sinapis alba; Matteo 13:31)
● Sandalo (Santalum album; 1 Re 10:10)
● Vite (Vitis vinifera; Aggeo 2:19)
● Loglio\zizzania (Lolium temulentum; Matteo 13:25)
● Carrubo (Ceratonia Siliqua; Luca 15:16)
● Grano (Triticum; Genesi 42:3)
● Melo (Malus domestica; Cantico 2:3)
● Ginestra (Genisteae; 1 Re 19:4)
● Cappero (Capparis spinosa; Ecclesiaste 12:5)
● Fico comune (Ficus carica; Marco 11:13)
● Melograno (Punica granatum; 1 Samuele 14:2)
● Cumino nero (Nigella sativa; Matteo 23:23)
● Ginepro rosso (Juniperus oxycedrus; 1 Re 19:4)
● Mirto (Myrtus communis; Isaia 41:19)
● Nardo (Nardostachys jatamansi; Marco 14:3)
● Galbano (Ferula gummosa; Esodo 30:34)
● Assenzio (Artemisia absinthium; Geremia 9:15)
● Alcanna (Alkanna tinctoria; Cantico 4:13)
● Menta (Mentha; Matteo 23:23)
● Coriandolo (Coriandrum sativum; Esodo 16:31)
● Terebinto (Pistacia terebinthus; Giosuè 24:26)
● Cipolla (Allium cepa; Numeri 11:5)
● Abete (Abies Cilicica; Isaia 60:13)
● Canna comune (Arundo donax; 1 Re 14:15)
● Lenticchia (Lens culinaris; 2 Samuele 17:28)
● Miglio (Panicum miliaceum; Ezechiele 4:9)
● Lino (Linum usitatissimum; Luca 23:53)
● Ortica (Urtica; Isaia 55:13)
● Mandorlo (Prunus Amygdalus; Esodo 25:33)
● Palma (Phœnix dactylifern; 1 Re 6:29)
● Cedro del Libano (Cedrus libani; Amos 2:9)
● Noce (Juglans regia; Cantico 6:11)
● Melone (Cucumis melo; Numeri 11:5)
● Papiro (Cyperus papyrus; Giobbe 8:11)
● Sandalo (Santalum album; 1 Re 10:10)
● Zafferano (Crocus sativus; Cantico 4:14)
● Rovo (Rubus sanguineus; Isaia 5:6)
● Rosa (Rosa canina; Isaia 35:1)
● Gelso (Morus nigra; Luca 17:6)
● Mandragola (Mandragora officinarum; Genesi 30:14)
● Giunco (Juncus effusus; Esodo 2:3)
● Issopo (Hyssopus officinalis; 1 Re 19:4)
Fonte
www.veniteadme.org/piante-fiori-semi-ed-alberi-nella-bibbia/
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
"Cio’ che i Cattolici furono un tempo , noi lo siamo ora . Se noi abbiamo torto , allora anche i Cattolici hanno avuto torto per duemila anni . Noi siamo cio’ che un tempo siete stati voi. Noi crediamo in cio’ che voi un tempo credevate . La nostra fede e’ la stessa che un tempo avevate anche voi . Se noi abbiamo torto ora , avevate anche voi torto allora . Se avevate ragione voi allora , abbiamo ragione noi adesso".
Robert De Piante

“Al di sopra del Papa, come espressione della pretesa vincolante dell’autorità ecclesiastica, resta comunque la coscienza di ciascuno, che deve essere obbedita prima di ogni altra cosa, se necessario anche contro le richieste dell’autorità ecclesiastica.”
(Cardinal Joseph Ratzinger - Commentary on the documents of Vatican II, vol. V, p. 134, Herbert Vorgrimler - Ed. Herder and Herder)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 12:45. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com