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ATTENZIONE al FREDDO

Ultimo Aggiornamento: 11/02/2012 13:00
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06/02/2012 11:05
 
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Freddo, ipotermia e congelamento: sintomi, pericoli e cure


Posted: 05 Feb 2012 11:25 PM PST

Introduzione
Cause
Sintomi
Cura
Prevenzione ed effetto Wind-Chill
Introduzione
Quand’è esposto alle temperature rigide, l’organismo inizia a perdere più calore di quanto riesca a produrne, si instaura quindi uno stato di ipotermia, cioè la situazione in cui la temperatura dell’organismo è molto inferiore al normale.

Se la temperatura si abbassa troppo, ne fa le spese il cervello, e la vittima non è più in grado di pensare in modo lucido o di muoversi correttamente. L’ipotermia è quindi particolarmente pericolosa, perché la vittima può non essere pienamente consapevole di ciò che sta accadendo e perciò può non essere in grado di fare nulla per contrastarne gli effetti.

L’ipotermia colpisce con maggior frequenza quando la temperatura è rigida, ma può verificarsi anche in un ambiente fresco (temperatura superiore ai 4 °C) se il paziente si bagna sotto la pioggia o immergendosi nell’acqua fredda.

Il congelamento è invece una lesione dell’organismo provocata dalla temperatura troppo rigida che fa perdere la sensibilità della zona colpita, che diventa molto pallida. Nella maggior parte dei casi colpisce il naso, le orecchie, le guance, il mento, le dita delle mani e quelle dei piedi. Il congelamento può provocare lesioni permanenti all’organismo e, nei casi più gravi, può condurre all’amputazione.

Cause
L’ipotermia ha una maggior incidenza tra:

persone anziane:
che non si alimentano bene,
che sono vestite in modo inadeguato,
o che vivono in ambienti freddi,
neonati che dormono in camere fredde non adeguatamente coperti (il Ministero consiglia una temperatura compresa tra i 18° ed i 20°),
bambini non sorvegliati,
adulti sotto l’effetto dell’alcool,
persone con disabilità mentale,
persone che, per scelta o meno, devono rimanere all’aperto a lungo, come i senza tetto, gli escursionisti od i cacciatori.
I neonati e gli anziani sono maggiormente a rischio di soffrire di disturbi connessi al freddo; i neonati e i bambini piccoli, infatti, perdono calore molto più facilmente degli adulti e non riescono ad aumentare la temperatura con i brividi. I bambini di età inferiore a un anno, per esempio, non dovrebbero mai dormire in una stanza fredda. Copriteli con una coperta calda e un lenzuolo e mantenete una temperatura abbastanza calda. Se non riuscite a tenerli al caldo, trasferitevi temporaneamente altrove. Nelle situazioni d’emergenza potete tenere caldi i neonati usando il vostro calore corporeo. I cuscini e le coperte morbide possono far soffocare i neonati, quindi toglieteli dalla zona in cui il bambino dorme.

Gli anziani spesso non riescono a raggiungere una temperatura corporea sufficiente, perché il loro metabolismo è più lento e fanno meno attività fisica. Se avete più si 65 anni e fuori fa molto freddo, controllate la temperatura in casa. Se avete vicini e amici anziani, controllate direttamente o dite loro di controllare la temperatura delle loro case per accertarvi che siano ben riscaldate.

Sintomi
Ai primi segni di rossore o dolore in qualsiasi zona della pelle, spostatevi in un luogo più caldo o proteggete le zone di pelle esposta: la pelle potrebbe già essersi congelata. Tra i sintomi del congelamento ci possono essere i seguenti:

zone di pelle biancastra, grigiastra o giallastra,
pelle che sembra insolitamente rigida o cerea,
mancanza di sensibilità, intorpidimento.
Il paziente spesso non è consapevole del congelamento, finché qualcun altro non glielo fa notare, perché i tessuti congelati perdono sensibilità.

Nei casi più gravi di ipotermia, si manifestano i seguenti sintomi:

Negli adulti:
brividi nelle fasi iniziali,
spossatezza,
stato confusionale,
tremore alle mani,
perdita di memoria,
difficoltà di parola,
sonnolenza.
Nei bambini:
pelle fredda e molto arrossata,
estrema debolezza.
Cura e terapia
Congelamento
Se notate che qualcuno vicino a voi presenta i sintomi del congelamento, chiamate immediatamente i soccorsi. Sia il congelamento sia l’ipotermia sono causati dall’esposizione al freddo, quindi per prima cosa si deve capire se la vittima presenta anche i sintomi dell’ipotermia descritti in precedenza. L’ipotermia è un’emergenza più pericolosa rispetto al congelamento e deve essere curata il prima possibile dal personale sanitario.

Se il paziente è congelato ma non presenta i sintomi dell’ipotermia e i soccorsi non possono arrivare tempestivamente, dovete procedere in questo modo:

Portate la vittima in una stanza calda il prima possibile.
A meno che non sia assolutamente indispensabile, non camminate sui piedi o sulle dita dei piedi congelati, perché il danno si aggraverebbe.
Immergete la zona colpita in acqua tiepida (non calda!). La temperatura dovrebbe essere confortevole anche per le altre zone del corpo.
In alternativa, riscaldate la zona colpita usando il calore del vostro corpo: ad esempio, per riscaldare le dita delle mani congelate, potete usare il calore dell’ascella.
Non strofinate né massaggiate la zona colpita con la neve, perché fareste solo altri danni.
Non riscaldate la vittima usando una coperta termica, o il calore di una stufa, di un camino o di un radiatore. Le zone colpite perdono sensibilità, quindi si possono scottare facilmente.
Queste procedure non sostituiscono tuttavia l’intervento del personale medico qualificato, che deve essere richiesto prima possibile.

Ipotermia
Se notate che qualcuno accanto a voi presenta i sintomi dell’ipotermia, misurategli la temperatura: se fosse scesa sotto i 35 °C si tratta di un’emergenza che richiede immediata assistenza medica.

Se i soccorsi non arrivano, o vi trovate in un luogo isolato, iniziate a riscaldare il paziente in questo modo:

Portatelo in una stanza più calda, o mettetelo al riparo.
Se tutti i vestiti sono bagnati, toglieteli.
Se ce l’avete a portata di mano, usate uno scaldaletto per riscaldare prima di tutto la parte centrale del corpo: petto, collo, testa e basso ventre. In alternativa usate il vostro calore, mettendo tra voi e il paziente diversi strati di asciugamani, vestiti, coperte, asciutti e larghi.
Le bevande calde possono essere utili per aumentare la temperatura, ma quelle alcoliche vanno evitate. Se il paziente ha perso i sensi, non cercate di farlo bere.
Dopo essere riusciti ad aumentare la temperatura, tenete il paziente all’asciutto, avvolto in una coperta calda che copra anche la testa e il collo.
Portatelo in pronto soccorso o fate arrivare i soccorsi il prima possibile.
Chi è in una situazione di ipotermia grave può aver perso conoscenza; il battito può essere assente, così come la respirazione. In questo caso la vittima va spostata con delicatezza e vanno chiamati immediatamente i soccorsi o l’ambulanza.

Anche se la vittima sembra deceduta, è obbligatorio praticare la rianimazione: le procedure di rianimazione vanno continuate anche mentre si riscalda il paziente, finché non reagisce o non arrivano i soccorsi. In alcuni casi le vittime dell’ipotermia che sembrano decedute possono essere rianimate.

Prevenzione ed effetto Wind-Chill
Se la velocità del vento aumenta, questo riesce a sottrarre calore all’organismo molto più velocemente. In caso di vento forte, c’è quindi un maggior rischio di soffrire di problemi di salute causati dal clima, anche a temperature relativamente miti.

Che cosa fare se si rimane bloccati in auto al freddo
Esponete un vestito colorato sull’antenna come segnale per i soccorritori
Se nel bagagliaio avete qualcosa che vi potrebbe servire, spostatelo dentro la macchina.
Avvolgetevi completamente (compresa la testa) nei vestiti, nelle coperte o nei giornali.
State svegli. Sarete meno vulnerabili ai problemi di salute connessi al freddo.
Azionate il motore e il riscaldamento per circa 10 minuti all’ora, aprendo leggermente un finestrino per lasciar entrare l’aria. Fate attenzione che la neve non blocchi la marmitta: in questo modo riuscirete a diminuire il rischio di avvelenamento da monossido di carbonio.
Dato che non potete alzarvi, muovete ogni tanto le braccia e le gambe per migliorare la circolazione e scaldarvi.
Non mangiate la neve perché vi raffreddereste inutilmente.
Come vestirsi quando fa freddo
Sia i bambini sia gli adulti dovrebbero indossare:

un cappello,
una sciarpa o un passamontagna per coprire il viso e la bocca,
maniche che tengano caldi i polsi,
manopole (sono più calde dei guanti),
vestiti e scarpe resistenti all’acqua,
diversi strati di vestiti larghi.
Per diminuire il raffreddamento causato dal vento, indossate come strato più esterno un abito di tessuto poco traspirante, preferibilmente resistente al vento. Per gli strati più interni la lana, la seta o il polipropilene trattengono più calore rispetto al cotone. Cercate di rimanere asciutti, perché gli abiti bagnati fanno raffreddare rapidamente l’organismo. La sudorazione eccessiva vi fa raffreddare più in fretta, quindi togliete gli strati in eccesso quando avete troppo caldo. Cercate inoltre di non entrare in contatto con il gasolio o con l’alcol quando togliete il ghiaccio sulla macchina, fate benzina o usate lo spazzaneve. Questi materiali, quando entrano in contatto con la pelle, ne accelerano il raffreddamento.

Non ignorate i brividi. Sono un primo sintomo fondamentale, che segnala che l’organismo sta perdendo calore. Se i brividi continuano per molto tempo, è il momento di ritornare al chiuso e al caldo.

Dieta antifreddo
Seguendo una dieta bilanciata è possibile combattere il freddo.

Non bevete alcolici, perché vi fanno perdere calore più velocemente: piuttosto, per mantenere costante la vostra temperatura, bevete qualcosa di caldo e dolce, come una cioccolata calda. Se dovete seguire una dieta particolare, chiedete consiglio al vostro medico.

Quale tipo di riscaldamento?
Se volete usare la stufa a legna, il caminetto o la stufetta elettrica, fate molta attenzione. Seguite i consigli dati dal produttore e tutte le misure di sicurezza per l’ambiente domestico, ricordando questi semplici consigli:

Tenete un estintore a secco vicino alla zona da riscaldare.
Non bruciate la carta nel caminetto.
Se usate una stufa a cherosene, ventilate l’ambiente, aprendo una porta interna o aprendo leggermente una finestra.
Usate soltanto il combustibile adatto alla stufa: non cambiatelo per nessun motivo.
Se la stufetta elettrica ha il cavo danneggiato o fa scintille, spegnetela e fatela riparare.
Usate i caminetti, le stufe a legna e le altre stufe a combustibile solo se l’ambiente è ventilato e i gas della canna fumaria non vanno a finire negli ambienti da riscaldare. Fate pulire periodicamente il comignolo e la canna fumaria.
Non mettete la stufetta vicino a oggetti che potrebbero prendere fuoco, come le tende, i mobili o le coperte.
Fonte Principale: CDC (traduzione ed integrazione a cura di Elisa Bruno)

Geloni e congelamento: sintomi e rimedi pratici
Rianimazione cardiopolmonare ed arresto cardiaco
SIDS (morte in culla): cause e prevenzione
Svenimento (o sincope): sintomi, cause, prevenzione, soccorso
Altri effetti collaterali della chemioterapia
Disidratazione in adulti e bambini: sintomi, rimedi, rischi.
Tratto da.
Farmaco e Cura
Franco



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"Cio’ che i Cattolici furono un tempo , noi lo siamo ora . Se noi abbiamo torto , allora anche i Cattolici hanno avuto torto per duemila anni . Noi siamo cio’ che un tempo siete stati voi. Noi crediamo in cio’ che voi un tempo credevate . La nostra fede e’ la stessa che un tempo avevate anche voi . Se noi abbiamo torto ora , avevate anche voi torto allora . Se avevate ragione voi allora , abbiamo ragione noi adesso".
Robert De Piante

“Al di sopra del Papa, come espressione della pretesa vincolante dell’autorità ecclesiastica, resta comunque la coscienza di ciascuno, che deve essere obbedita prima di ogni altra cosa, se necessario anche contro le richieste dell’autorità ecclesiastica.”
(Cardinal Joseph Ratzinger - Commentary on the documents of Vatican II, vol. V, p. 134, Herbert Vorgrimler - Ed. Herder and Herder)
11/02/2012 13:00
 
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