Bergoglio eccitato dalla loggia: “Se si aiutano i migranti i peccati diventano bianchi”

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Tommaso de Torquemada
00lunedì 7 marzo 2016 20:30
di ricciotti il 2 marzo 2016
di CdP Ricciotti.

Bergoglio, commentando il Profeta Isaia (1,16-18), si è letteralmente scatenato in un’esegesi immigrazionista. Ha preteso di concedere, così, l’ennesima “sanatoria” a Satana, riducendo il Credo cattolico ad una semplice esternazione filantropico-collettivista.

Come abbiamo già ben dimostrato in molteplici occasioni, Bergoglio appare pienamente consapevole di utilizzare la Cattedra per insegnare una fede differente da quella cattolica, per inculcare nei semplici un credo che viene dalla loggia; lo dimostreremo questa volta solo brevemente. Ora spetta solo alla Chiesa dimostrarlo canonicamente a processo.

Aveva già affermato: «So di dire un’eresia, ma la dico lo stesso», estromettendo, di fatto, Dio dalla sua vita. Successivamente aveva derubricato dai Comandamenti e dai Precetti la Santificazione della Festa e la Santa Messa, asserendo: «dai Luterani: nessuna condanna per chi non va a Messa. Dio punisce solo chi “fa muri”».

Ma quali muri vorrebbe abbattere Bergoglio? Appare chiarissimo, dallo stesso insegnamento costante e bimillenario del Magistero della Chiesa, che l’unico muro che intende abbattere il politico argentino, italiano di adozione, è quello della Fede cattolica.

Già Leone XIII nella Humanum Genus insegnava: «[…] sotto mentite sembianze e con l’arte d’una continua simulazione, i Frammassoni […] Cercano destramente sotterfugi, pigliando sembianze accademiche e scientifiche: hanno sempre in bocca lo zelo della civiltà, l’amore della povera plebe: essere unico intento loro migliorare le condizioni del popolo, e i beni del civile consorzio accomunare il più ch’è possibile a molti. Le quali intenzioni, quando fossero vere, non sono che una parte dei loro disegni […]».

Qual è l’odierno sotterfugio di Bergoglio? Usare il Profeta Isaia presumendo di concedere improbabili indulgenze a chi accoglie i presunti profughi. Noi sappiamo, in contro, che l’indulgenza si ottiene solamente se si soddisfano ben altre condizioni, come abbiamo già ricordato nell’articoletto: «Anno Santo o Giubileo. La vera Misericordia di Dio da Bonifacio VIII a Pio XII».

Indifferente ai numerosi e gravissimi problemi della nazione prodotti dal laicismo sfrenato, il portavoce politico della loggia, il socialisteggiante J. M. Bergoglio, ha nuovamente usato la Cattedra per deturpare la Fede cattolica mediante l’ennesima arbitraria e “parzialistica” esegesi della Scrittura. Leggiamo la sua sentenza: «[….] pensate ai tanti profughi che sbarcano in Europa e non sanno dove andare […] E i nostri peccati diventeranno bianchi come la neve, e candidi come la lana, e i popoli potranno vivere nella pace» (da Il Giornale).

Ancora eresie da Bergoglio, come ci ricorda Pio XI nella Quas Primas e con il suo stesso motto: «Pax Christi in Regno Christi», dunque: «[…] ricordiamo d’aver chiaramente espresso non solo che tanta colluvie di mali imperversava nel mondo perché la maggior parte degli uomini avevano allontanato Gesù Cristo e la sua santa legge dalla pratica della loro vita, dalla famiglia e dalla società, ma altresì che mai poteva esservi speranza di pace duratura fra i popoli, finché gli individui e le nazioni avessero negato e da loro rigettato l’impero di Cristo Salvatore».

L’Impero di Cristo Salvatore, senza cui è impossibile la pace, è proprio quel muro che Bergoglio, minuto dopo minuto, dimostra di voler abbattere. Basti pensare al suo recente video dove afferma «[…] Molti pensano in modo diverso, sentono in modo diverso, cercano Dio o trovano Dio in diversi modi. In questa moltitudine, in questa ampia gamma di religioni, vi è una sola certezza per noi: siamo tutti figli di Dio […]».

Abbiamo capito bene? «Una sola certezza», dice Bergoglio. Secondo lui, la figliolanza da Dio non verrebbe più dalla Grazia divina accordata a chi crede in Gesù Cristo (cf. Gv. 1,12-13), bensì dall’ampia ed empia gamma di religioni, dai diversi modi di pensare (la Fede divina ridotta a pensiero umano) e di sentire (la Fede religiosa ridotta al “sentimento religioso” protestante e modernista). Qui un appropriato commento al video.

Pace senza Cristo, questa è la pretesa inequivocabile di Bergoglio. Follia che lo spinge addirittura a concedere “sanatorie” a Satana: accogliete i migranti così «[…] i nostri peccati diventeranno bianchi come la neve» (da Vatican.va). Un vero tentativo di sostituire il Sacramento della Penitenza con il “sacramento filantropista” della Sinagoga di Satana. Il talebano che lapida le donne a casa nostra dovrebbe essere trattato come la povera vedova e l’orfano di Isaia, questa è in conclusione la nuova “via sacramentale” che Bergoglio propone al popolo.

Queste sono le chiare intenzioni del sedente Bergoglio, colui il quale occupa, evidentemente per proprio tornaconto, la Cattedra che fu di san Pietro e che dovrà, prima o poi, tornare ad essere Seduta da una legittima Autorità “in atto” e non semplicemente “in potenza”, come nel caso di Bergoglio.

L’episodio di oggi aggiunge solo dei diktat personali di politica immigrazionista che Bergoglio, invece, vende al mondo come esegesi della Scrittura. A questo si è ridotto oggi il Vaticano, con la complicità dei media.

Nello stesso contesto, un eccitato Bergoglio proclama finanche il rifiuto dell’elemosina: «[…] Se viene qualche benefattore con un’offerta frutto del sangue di gente sfruttata, maltratta, schiavizzata, con il lavoro mal pagato, io dirò a questa gente, per favore portati indietro il tuo assegno, brucialo […] È necessario avvicinarsi a Dio con mani purificate evitando il male e praticando il bene e la giustizia».

Di che giustizia parla Bergoglio? Lui che ha rigettato la giustizia in favore del misericordismo, che è principio di ogni dissoluzione (cf. San Tommaso).

In questo suo slancio di demagogia, teologia dell’immoralità e “retorica”, il sedicente “papa”: 1° insegna il rifiuto generico dell’elemosina, perché non si sa mai!; 2° taglia semplicisticamente le gambe agli eventuali penitenti, anche a quelli che vorrebbero rimediare ai furti con soddisfazione a beneficio della Chiesa; 3° non si preoccupa, incoerentemente, di affermare che in futuro accetterà l’8×1000 – per stipendiare i suoi tanti modernisti ed efebobili omosessuali – solamente previa esibizione di fedina penale e di tracciabilità della moneta.

Non entro nelle sue intenzione, ma la pochezza intellettuale e morale di questo soggetto emerge senza alcun limite dal suo foro esterno. Oltreché l’ignoranza teologica in lui raggiunge i vertici, e non lo dico io ma fior fiori di Vescovi.

Vorrei chiudere citando alcuni guru del massonismo internazionalista. G. Brock Chisholm (ex direttore WHO): «Ciò che in tutti i luoghi la gente deve fare è praticare la limitazione delle nascite e i matrimoni misti, unioni in cui i coniugi sono di razze diverse, e ciò in vista di creare una sola razza in un mondo unico dipendente da un’autorità centrale» (Usa Magazine, 12.8.1955).

Per non citare Kalergi, le confidenze di M. Caillet e molto altro.

Le vere intenzioni dei politicanti alla Bergoglio sono espletate dal rabbino canadese Abraham Feinberg che a Toronto sulla rivista Maclean’s Review, rivolgendosi a cattolici e protestanti, scriveva: «La soluzione ai conflitti razziali è il matrimonio interraziale [pertanto urge che] la legge incoraggi la mescolanza del sangue […] il richiamo deliberato ai matrimoni interrazziali è il solo modo di accelerare il processo».

A pagina 558 di Massoneria e Sette Segrete si legge: «[…] nel 1974 appariva sul New York Times una pubblicità del Comitato Nazionale per la Promozione e l’istruzione ebraica con su scritto: “I matrimoni misti sono un suicidio nazionale e personale. Il mezzo più sicuro per distruggere un popolo è farlo sposare al di fuori della sua fede […] Uomini e donne hanno la certezza di perdervi la loro identità. I valori e i principi che tanto hanno contribuito alla cultura ed alla civiltà contemporanea scompariranno dalla faccia della terra”».

Non a caso i Sovrani cattolici, nei secoli, per governare i loro Stati e garantire la pace sociale, i muri li hanno sempre alzati e mai abbattuti.

di CdP Ricciotti.
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