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Il delirio del prete che abolisce il Natale

Ultimo Aggiornamento: 28/12/2017 12:25
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“Il delirio del prete che abolisce il Natale: ecco il testo integrale della lettera nella quale giustifica le sue ‘scelte pastorali’ ” Di Finan Di Lindisfarne
Date: 26/12/2017



Come avrete letto nei precedenti articoli di Fra Cristoforo,
anonimidellacroceblog.wordpress.com/2017/12/26/breve-appunto-a-proposito-di-ultimi-tempi-altro-che-vietare-i-matrimoni-qui-hanno-proprio-abolito-la-messa-di-fra-cri...
anonimidellacroceblog.wordpress.com/2017/12/26/appello-urgente-al-cardinal-bagnasco-fermate-don-farinella-gli-anonimi-dell...
è fresco fresco questo emblematico caso del ‘prete’ (?) che, per uno suo tutto personalissimo modo di vedere la questione sociale, è convinto di fare cosa buona e giusta, abolendo il Santo Sacrificio. A Natale, soprattutto.

Qui sotto potete trovare il testo integrale delle sue motivazioni.

Parlando di scelte pastorali e sostenendo che Cristo era un profugo -quando invece Maria e Giuseppe stavano andando solo a farsi censire- (quindi oltre che folle, anche ignorante), il sedicente uomo vestito da sacerdote, si lancia in un delirio fatto di giudizi sommari, un pizzico di odio al capitalismo di stampo marxista e una retorica tutta da politicante.
Questo, infatti, è il sedicente prete: un mero politicante.
E tale rimane.

Un uomo che veste l’abito sacerdotale per perorare la sua causa politica come lo facevano i preti della teologia della liberazione che furono per questo rimproverati da chi di dovere nel tempo che fu.

Ma nell’era di Francesco I codesti sono uomini illustri, pieni di “zelo” sociale.
I silenzi delle gerarchie verso costoro ci fanno pensare che siano pienamente accondiscendenti, mentre altre tipologie di preti, quelli che ribadiscono gli insegnamenti cattolici di sempre, vengono messi a tacere.

L’argomentazione chiave dell’epistola sono le tante ingiustizie che ci sono nel mondo. Dopo una scarica di odio verso i cosiddetti fascisti-cattolici che lui definisce razzisti -forse perchè sono preoccupati dell’emoraggia di immigranti che arrivano senza alcun controllo- decide che il Natale non si fa.
Motivazione: è troppo ipocrita festeggiare il Natale perchè è simbolo di un sistema economico assassino.

Quest’uomo è da allontanare prestamente dalla Chiesa Cattolica, cari lettori.
E mi auguro che il Cardinale Bagnasco, che in passato ha comunque difeso certi valori (non è mia intenzione aprire una discussione sul Cardinal Bagnasco, per inciso), non perda tempo ad ascoltare questo pazzo e lo sospenda.

Sarebbe infatti ridicolo vedere continuare nei suoi uffici un uomo del genere, e non oso pensare quali nefandezze possa insegnare ai suoi parrocchiani o in confessione.
Qui siamo all’apostasia pura.
E il ‘signor Farinella’ ha sicuramente un futuro nella CGIL o in qualche sindacato di estrema sinistra, ma non di certo come Sacerdote della Chiesa, il cui compito è quello di predicare Cristo, non qualche posizione politica.

Non è nostra intenzione, solitamente, prestarci a gogne mediatiche, ma avendo assistito a parecchi preti in gamba -che predicavano la sana Dottrina- purgati come persone pericolose in questi ultimi tempi, ci aspettiamo che questo personaggio a questo punto venga licenziato a tempo zero.

L’ingannevole serpente ha trovato un’ottima argomentazione (che poi è la stessa che voleva usare Giuda contro Gesù accusandolo di aver sprecato l’unguento costoso), usando il tema del sociale.

Davanti agli scandali della povertà, delle ingiustizie e di popoli che stanno soffrendo, questo prete, seguendo un filone già ben consolidato, strumentalizza cose più grandi di lui per accusare chi non è politicamente dalla sua parte.

Pensate forse che egli, come tanti altri, sia veramente mosso dallo spirito di carità?
Se questo falso prete fosse davvero mosso dall’amore, non vomiterebbe odio in primis contro Cristo, il quale gli ha comandato di celebrare la Messa, non di fare il sindacalista, il politicante o il sociologo. In secondo luogo verso i suoi concittadini cattolici.

L’umiltà di questo clero non esiste più. E’ solo una parola vuota.
La scusa della povertà diventa solo l’occasione per accusare quelli che comunque sono i suoi fratelli.

Perchè, caro il mio ‘prete’, quelli che lei chiama fascisti, sono suoi fratelli, tanto quanto lo sono gli immigrati.

Ed è per questo che la sua lettera, se fosse giunta a casa mia, l’avrei respinta al mittente con una scritta a caratteri cubitali:
“VADE RETRO, SATANA!”.

Le stesse parole che Gesù disse a Pietro, le rivolgo a lei: “Tu non ragioni secondo Dio, ma secondo gli uomini!”.

Tornasse all’umiltà questo prete, ricordandosi che il suo primo dovere è celebrare la Messa e pascolare il gregge, invece di pensare di risolvere i problemi del mondo facendo il politicante.

Starà a Dio giudicare il mondo, lei pensi a pregare e a fare il prete nella sua zona, che è quello per cui è stato incaricato.

A voi le deludenti parole:

“Premetto che quest’anno nella mia chiesa, d’accordo con i frequentatori abituali, abbiamo fatto una «scelta pastorale»: non celebriamo la veglia di Natale né la Messa di Capodanno né quella dell’Epifania. In altre parole, di fatto, aboliamo il Natale.

San Torpete in Genova, dal sec. XII è parrocchia riservata alla famiglia dei marchesi Cattaneo-Della Volta, la quale nel 1995 con atto notarile la cedette alla diocesi di Genova. Al termine del primo restauro, durato 10 anni, nel 2005, fui nominato «Amministratore parrocchiale». Mi trovo quindi in una parrocchia aperta al pubblico, ma senza territorio e, di fatto, senza parrocchiani perché i discendenti dei Cattaneo-Della Volta, circa una quarantina di persone, sono sparsi per il mondo.

La parrocchia è frequentata da persone che provengono da ogni quartiere di Genova, anche da fuori Genova. Non pochi per partecipare impiegano un’ora e anche un’ora e mezza per venire e altrettante per tornare. La liturgia che si svolge a San Torpete non è «la Messa della mutua» o dei saldi, ma è una scuola della Parola e dura da un’ora e mezza e due ore. Tenendo conto di «questa» realtà, abbiamo deciso di privilegiare «solo la domenica – Dies Domini», tralasciando tutto il resto, Veglia, Capodanno ed Epifania che capitando di sabato si addossano le une alle altre, con ingorgo per noi ingestibile. Motivi di fede. Celebrare il Natale come gli altri anni, come se nulla stesse accadendo, significherebbe compiere un atto d’inciviltà, di mistificazione e di complicità. Oggi Natale è il contrario di quello dovrebbe significare: esattamente l’opposto.

Esso è strumento di un sistema economico assassino, che fomenta lo sperpero, alimenta la falsità dei falsi sentimenti d’occasione (a Natale bisogna essere buoni!!!!) e illude perché tutto lo scempio delle ingiustizie, delle immoralità e del buonismo a buon mercato si ritualizza nel contesto di una religiosità blasfema. Si inneggia al presepe col Bambino, Maria e Giuseppe, attorniati da pastori, oche e animali vari, facendo finta di non sapere che quel Bambino è un Profugo, che scappa dalla polizia di Erode, ricercato per essere fatto fuori, emigrante in Egitto in cerca di salvezza e di fortuna, nato fuori dall’abitato perché nessuno lo voleva. Solo i pastori, gli emarginati «impuri» del tempo lo assistono, mentre nel tempio di Gerusalemme splendono le luci e si elevano i canti al Dio dei cieli e compagnia cantando. Nel 2017 Cristo non nasce in Italia, in Europa, negli Usa e non nasce nelle chiese: Egli nasce e resta nei campi profughi della Turchia che sperpera lautamente i tre miliardi della UE perché Gesù Bambino sia tenuto lontano dai Paesi europei, ubriachi di «civiltà cristiana».

Egli è in Libia, dove i tanti Gesù Bambini senza pastori, Magi o pecorelle e nenie, sono stuprati, venduti, violentati e anche assassinati. Quest’anno Gesù nasce “dentro il Mediterraneo”, che assume la forma di una tomba. L’arte bizantina ha sempre raffigurato la culla di Gesù nascente a forma di sarcofago/tomba, forse immaginando che un giorno sarebbe successo «alla grande» a centinaia e centinaia di Gesù Bambini colpevoli di cercare la vita. In Italia, in Europa, negli Usa, nel Mondo, rigurgiti pericolosi di fascismo stanno strozzando la fragile Democrazia e sono proprio i fascisti che difendono «la civiltà cristiana» e i valori cristiani, mentre affermano il loro razzismo.”

Finan Di Lindisfarne
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