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Prevenzione dei tumori: le nove regole

Ultimo Aggiornamento: 22/06/2017 11:01
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22/06/2017 11:01
 
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xagenasalute.it


L’Associazione di Oncologia Medica, AIOM, ha consigliato alcune norme di prevenzione oncologica che si stima, potrebbero evitare 146.000 casi di tumore in Italia.

146.000 tumori rappresentano il 46% delle diagnosi fatte ogni anno in Italia. Sono i casi che si potrebbero evitare con la prevenzione: corretti stili di vita, screening e l’applicazione delle normative per il controllo dei cancerogeni ambientali.

Innanzitutto si deve agire sulla prevenzione primaria, adottando comportamenti che minimizzino il rischio di sviluppare una neoplasia.

1. No al fumo - Il tabacco è responsabile di circa il 20-30% di tutti i tumori: 3 milioni di morti ogni anno, nel mondo, che si potrebbero evitare rinunciando alle sigarette. Numerose ricerche hanno confermato la pericolosità anche del fumo passivo, corresponsabile di neoplasie broncopolmonari e, soprattutto nei bambini, di disturbi allergici e respiratori.

2. Moderare il consumo di alcol - Le bevande alcoliche aumentano il rischio di tumore del cavo orale, della faringe, dell’esofago e della laringe. Sono correlate anche all’insorgenza di tumore del fegato e dell’intestino ( in entrambi i sessi ) e della mammella nelle donne. Prima dei 15 anni non andrebbero consumate, perché l’organismo non è in grado di metabolizzare l’alcol in maniera efficace.

3. Seguire la dieta mediterranea - Frutta e verdura, specie se crude, proteggono da numerose forme di tumore, in particolare a carico dell’apparato digerente e respiratorio. L’azione positiva è legata in particolare all’alto contenuto di fibre ( che favorisce la maggior motilità intestinale, impedendo l’assorbimento di eventuali sostanze cancerogene ) e all’elevata presenza di agenti antitumorali quali le vitamine antiossidanti. In Europa meridionale, dove ancora si segue la dieta mediterranea, povera di grassi animali e carne e ricca invece di pesce, olio di oliva, verdura, frutta, fibre e cereali, si ha una minor frequenza di neoplasie degli apparati respiratorio e digerente. Devono essere consumati regolarmente pane, pasta, riso ed altri cereali, aumentando il consumo giornaliero di ortaggi, legumi e frutta fresca.

4. Controllare il peso – Il sovrappeso e l’elevata assunzione di grassi costituiscono importanti fattori di rischio da evitare. È dimostrato che le persone con un peso superiore del 40% rispetto a quello consigliato, presentano tassi più elevati di mortalità per tumore del colon-retto, della prostata, dell’utero, della cistifellea e della mammella.

5. Praticare attività fisica - Lo sport riduce in modo notevole le possibilità di sviluppare una neoplasia. Chi svolge una vita sedentaria infatti ha circa il 20-40% di rischio in più di ammalarsi. L’effetto protettivo dell’attività fisica praticata in giovane età dura nel tempo, ma è buona norma restare in movimento anche più avanti negli anni.

6. No alle lampade solari e attenzione a nei e noduli - La pericolosità delle lampade abbronzanti è ormai dimostrata oltre ogni dubbio, e vengono considerate cancerogene quanto le sigarette. Una esposizione precoce, in particolare prima dei 30 anni, incrementa del 75% il rischio di sviluppare il melanoma. La presenza di nei è inoltre indice di una maggiore predisposizione allo sviluppo di neoplasie della pelle: vanno quindi tenuti sotto controllo, seguendo la cosiddetta regola dell’Abcde: A: asimmetrie, quando, diviso idealmente con una linea centrale, presenta una metà diversa dall’altra; B: bordi, quelli irregolari e frastagliati sono più a rischio; C: colore, se cambia, si sfuma o sbiadisce, oppure si intensifica. A seconda della carnagione può cambiare anche il colore del neo. Nelle persone con pelle chiara i nei sono meno pigmentati, e viceversa. Attenzione quindi alle modificazioni di colore improvvise; D: dimensioni, se il diametro aumenta costantemente; E: evoluzione, nell’arco di poco tempo, sia se cresce di dimensioni, sia se diventa in rilievo.

7. Proteggersi dalle malattie sessualmente trasmissibili - Il 15-20% dei tumori deriva da infezioni che possono essere prevenute; fra queste alcune, come l’epatite o l’infezione da papilloma virus ( HPV ), possono venire trasmesse attraverso i rapporti sessuali. Per proteggersi è bene utilizzare sempre il preservativo. È infatti l’unica barriera efficace contro questo rischio. Per usarlo correttamente va indossato fin dall’inizio del rapporto e per tutta la sua durata.

8. Evitare l’uso di sostanze dopanti - Gli steroidi anabolizzanti comportano un aumento del rischio di tumori, in particolare a fegato, prostata e reni. Le probabilità di ammalarsi aumentano con gli anni, soprattutto in chi li ha assunti per molto tempo.

9. La prevenzione secondaria - Ha l’obiettivo di individuare il tumore in uno stadio precoce, così da poterlo trattare in maniera efficace e ottenere un maggior numero di guarigioni. Può essere effettuata individuando i sintomi iniziali della malattia ( diagnosi precoce ) o con indagini diagnostiche sulla popolazione che non presenta sintomi ( screening ). Diagnosi precoce vuol dire tempestività, con la possibilità di individuare la malattia ( o una lesione che ne precede la comparsa ) nella fase iniziale. Questo offre il vantaggio di garantire cure efficaci, terapie poco aggressive e una elevata probabilità di completa guarigione. Spesso la scoperta precoce di alcuni tra i tumori più diffusi ( seno, collo dell’utero, colon ) può essere attribuita ai programmi di screening. In Italia, secondo le indicazioni del Ministero della salute, il servizio sanitario nazionale fornisce gratuitamente accertamenti per la diagnosi precoce oncologica ( con modalità che possono variare a livello regionale ) e in particolare per: tumore del seno: mammografia ogni 2 anni per le donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni; cancro del collo dell’utero: Pap-test ogni 3 anni per le donne tra i 25 e i 64 anni; tumore del colon-retto: per uomini e donne ricerca del sangue occulto nelle feci ogni 24 mesi tra i 50 e i 69 anni. ( Xagena Medicina )

Fonte: AIOM, 2017

Xagena_Salute_2017
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